Francesca ha 25 anni ed è un’aspirante giornalista, un lavoro che - dice - “ti conduce a vivere una vita da precaria”. E' uno dei sei delegati italiani al 13esimo Meeting europeo sulla povertà vissuta, in corso, a Bruxelles, dal 22 al 24 settembre, cui ha partecipato anche la sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali Franca Biondelli. (http://www.euractiv.it/it/news/sociale/9940-poverta-biondelli-piu-lavoro-a-donne-e-disabili.html)

Francesca Russillo

Francesca è arrivata a Bruxelles, per denunciare che vive in un Paese dove “se non sei figlio di nessuno e non ti sottometti alla politica, non vai avanti. Io lavoro in nero come cantante nei pub per pagarmi il tesserino da pubblicista”. Insieme a lei, ci sono anche Donatella, studentessa di 19 anni, Nicola, obiettore di coscienza che chiede il diritto alla pace e alla giustizia sociale, Lorenzo, 23 anni, studente di cinema che non è riuscito a ottenere un alloggio nelle residenze universitarie e ogni giorno fa il pendolare (120 km), Sirio e Letizia. Tutti vogliono una sola cosa: “Vivere, non sopravvivere” e chiedono che, non solo il Governo italiano, ma l’Europa tutta s’impegni con adeguate politiche a combattere la povertà e l’esclusione sociale, che è anche esclusione dal lavoro, dall’istruzione, dalla “normalità”.

La lotta a questa che è diventata una vera e propria emergenza (circa un italiano su tre vive in condizioni di povertà assoluta, secondo l’Istat) è una delle priorità della presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea. “I nuovi regolamenti dei fondi comunitari consentono di dedicare molta attenzione a questo tipo di condizione - ha dichiarato durante l’incontro la Biondelli - perché per la prima volta il Fondo sociale europeo verrà devoluto interamente alla lotta contro la povertà, nell’ottica della strategia Europa 2020”. L’obiettivo, per quella data: 20 milioni di poveri in meno.


I fondi, l’inclusione

Da quest'anno fino al 2020 ci saranno 3,5 miliardi di euro per il sostegno materiale ai poveri, di cui 85 milioni l'anno per l'Italia. Ogni Governo provvederà a usarli per comprare beni come cibo, vestiti, libri scolastici, ma i paesi che hanno già un welfare nazionale efficiente, quelli del Nord, potranno in parte spenderli in modo diverso.

“In Italia è stato istituito un nuovo fondo di aiuti alimentari per i meno abbienti - ha detto la Biondelli -, oltre che un servizio di refezione scolastica per i minori che vivono in aree considerate degradate, soprattutto al Sud, che comprende la distribuzione di libri e l’apertura pomeridiana delle scuole. Inoltre, molto è stato fatto per garantire una casa a chi non ce l’ha, ma c’è ancora molto da fare per la reale integrazione di alcune comunità particolari come quella Rom, che vive nelle stesse condizioni da almeno 20 anni”.

Il cammino per una reale integrazione è ancora lungo, ma - dice la sottosegretaria - “il mio impegno è forte e costante. Una buona parte dei fondi verrà utilizzata per dare un lavoro alle categorie più fragili, cioè donne, disabili, immigrati”.

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