MDC: “Un segnale forte deve arrivare anche dalle Istituzioni”. “Un profilo amaro che vede l’Italia collocarsi al di sotto della media europea per prevenzione della povertà, inclusione sociale, educazione e accesso al mercato del lavoro, quindi una giustizia sociale quasi inesistente: il report pubblicato non può che farci riflettere sulle scelte politiche ed economiche operate negli ultimi anni nel nostro Paese, dove nulla o quasi nulla è stato fatto per migliorare la qualità di vita dei cittadini. (
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È soprattutto la condizione giovanile ad assestare un duro colpo alla coesione sociale e la lotta alle discriminazioni, sono il 32% i giovani italiani tra i 20 e i 24 anni che non lavorano o studiano, una percentuale destinata a crescere in assenza di interventi mirati”.
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) commenta così i dati emersi dalla ricerca dell’EU Social Justice Index 2014, un progetto della London School of Economics e della fondazione tedesca Bertelsmann Stiftung, che ha analizzato i livelli di povertà, educazione, lavoro, sanità e coesione sociale in 28 Paesi dell’Unione. Il nostro Paese ha conquistato solo il 23esimo posto, al di sotto solo Grecia, Romania, Bulgaria e Ungheria.
“Non si può pensare di parlare di integrazione europea in assenza di tutti questi presupposti. Come associazione in questi anni il nostro impegno è andato proprio in questa direzione, ma non basta, un segnale forte deve arrivare anche dalle Istituzioni.
Maggiori incentivi alle campagne di sensibilizzazione e informazione, implementazione delle tutele per i soggetti più fragili e garanzie d’accesso al mondo del lavoro potrebbero aiutare questa e la generazione del futuro a sviluppare un nuovo concetto di giustizia sociale, valorizzando il nostro Paese e il progetto europeo”.