Iva e non profit: non è giusto tassare la solidarietà. L'intero Terzo Settore si è mobilitato con l'hashtag #NoProfitNoIva.

Nel bel mezzo della discussione sulla riforma del Terzo settore, è esplosa nei giorni scorsi la questione della tassazione sul non profit. “Una doccia gelata l’Iva dovuta sugli aiuti”, titolava il “Corriere sociale”, in cui veniva denunciata la vicenda della raccolta fondi pro Cavezzo, paese del Modenese devastato dal terremoto del 2012, per la ricostruzione di un polo scolastico. Grazie a una sottoscrizione lanciata dal Corriere della sera e da La7, per Cavezzo sono stati raccolti 3 milioni di euro, sui quali - stando alle norme attuali - si sono dovuti pagare 300 mila euro (corrispondenti al 10% del balzello dell’Iva) allo Stato, così come avviene per tutte le opere di solidarietà sociale e di pubblica utilità che vengono realizzate dal mondo del volontariato.

L’intero mondo del Terzo settore e del volontariato ha condiviso la denuncia, a cominciare da Edoardo Patriarca, membro della commissione Affari sociali della Camera e presidente del Centro nazionale per il volontariato, che ha dichiarato: “Non si può tassare la solidarietà. La riforma del Terzo settore, annunciata alla Camera, prevede la razionalizzazione e la semplificazione del regime di deducibilità e detraibilità delle erogazioni liberali per il non profit. Per me ‘razionalizzare’ significa abbattere l’Iva e raggiungere la detrazione totale delle donazioni, senza prevedere alcun tetto massimo. Lo Stato dovrebbe ringraziare anziché tassare e se i cittadini italiani sono ottimi donatori, il compito dello Stato non può prescindere dall’incentivare una simile buona pratica”.

Insomma, una protesta che è dilagata in tutta Italia - diventata anche un hashtag #NoProfitNoIva - raccolta da Luigi Bobba, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che ha dichiarato: “Con la riforma del Terzo settore metteremo mano alle norme fiscali. Il caso dell’Iva è evidente”. Così come in altri casi, è necessario che gli annunci diventino presto realtà, tenendo presente che l’intero mondo del non profit è schierato per la necessità di provvedimenti urgenti sulla totale detrazione.

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