L'esempio del TIAA-CREF Social Choice Bond fund. Il mondo dei social bond è ancora agli albori in Italia ma la finanza anglosassone, con i suoi pro e i suoi contro, ci indica quale sarà il futuro: aprirsi ai fondi comuni. Finora, come raccontato da ETicaNews le prime esperienze di obbligazioni solidali tricolori firmate Ubi Banca, Banca Prossima, Deutsche Bank e Banca Carim hanno visto come sottoscrittori investitori soprattutto non istituzionali. Anzi, una gran parte di chi ha scelto di impegnare una parte del rendimento dei propri soldi con finalità sociali è rappresentata proprio da risparmiatori legati al territorio obiettivo o vicini ai progetti finanziati. Un piccolo mondo, nuovo, destinato a evolversi. (http://www.eticanews.it/2014/09/il-futuro-dei-social-bond-passa-dai-fondi-comuni/)

A darci un’idea della strada che potrà essere percorsa è l’esperienza del Tiaa-Cref Social Choice Bond fund. E’ un fondo obbligazionario statunitense che investe in bond socialmente responsabili. Obbligazioni solidali, ma non solo. Green bond, obbligazioni Sri, e titoli a reddito fisso con finalità. L’importanza di questo fondo è sottolineata dal patrimonio, pari a ben 5,6 miliardi di dollari. Ma il suo successo non è dato solo dalle finalità etiche di investimento ma dal fatto che rende bene. Diamo un’occhiata ai numeri. Il suo obiettivo è battere quello che è il principale benchmark al mondo per tutti gli investimenti obbligazionari in asset, il Barclays U.S. Aggregate Bond. Ebbene, il Tiaa-Cref Social Choice Bond fund lanciato a fine 2012 ha battuto il benchmark nel 2013. E sta vincendo anche nel 2014. Negli ultimi dodici mesi ha guadagnato l’8,28% a fronte del +5,66% dell’indice di riferimento Barclays U.S. Aggregate Bond.

Di certo il fondo offerto dalla società Tiaa-Cref può contare su un ampio spettro di obbligazioni Sri dove un ruolo sempre più importante lo ricoprono i green bond. Uno strumento di finanziamento di investimenti ad impatto ambientale in forte espansione nei mrecati internazionali mentre in Italia si sono appena mossi i primi passi grazie a Hera (vedi articolo Quanto rende il green bond made in Italy).

Rispetto ai mercati esteri, il listino italiano delle obbligazioni Sri è di dimensioni decisamente piccole. Tanto per capirci, se tutti i bond sociali emessi in Italia fossero comprati da un unico fondo, il suo patrimonio non andrebbe oltre i 700 milioni di euro. Operazione, quello dell’acquisto, tra l’altro che è poi prarticamente impossibile visto che non esiste ancora – grave mancanza – un listino ufficiale dei bond sociali a Piazza Affari. E se si vuole contare il green bond targato Hera, che però non può essere acquistato da investitori privati, si possono aggiungere altri 500 milioni di euro. Sapete invece quanto è il patrimonio in Italia dei fondi comuni aperti obbligazionari? Secondo gli ultimi dati Assogestioni, circa 300 miliardi di euro. Senza contare la grande fetta di bond presenti nei portafogli delle gestioni patrimoniali degli italiani. Gli spazi di crescita per i bond Sri tricolori sono enormi e potranno essere percorsi soprattutto se si andrà verso il mercato dei fondi comuni, aiutato dalla trasparenza e la standardizzazione garantita da un mercato ufficiale e regolamentato.

Fabrizio Guidoni

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