Salgono a 5,5 miliardi gli euro spesi in prodotti del commercio equo certificato. Ma aumenta anche l’impegno a favore di lavoratori e agricoltori nei paesi in via di sviluppo. Il report annuale di Fairtrade International. (http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/466963/Commercio-equo-cresce-nel-mondo-il-marchio-Fairtrade-15-per-cento-in-un-anno)

Padova. Il commercio equo e solidale di Fairtrade continua a crescere: in un anno il livello di vendite in tutto il mondo ha registrato un +15 per cento, per un totale di 5,5 miliardi di euro di venduto. Il bilancio è contenuto nel report annuale di Fairtrade International presentato oggi. Caffè (+8 per cento), zucchero (+22 per cento), banane (+12 per cento) e fiori (+16 per cento) sono i prodotti che hanno registrato il trend migliore.

La Germania consolida il suo secondo posto dopo la Gran Bretagna, con vendite che superano i 650 milioni di euro e un +23 per cento di crescita annuale. Vola il mercato degli Usa dove dal 2012 - anno di introduzione del Marchio Fairtrade - le vendite hanno raggiunto i 300 milioni di euro. Trend positivo anche in Italia con +16,7 per cento, secondo i dati presentati lo scorso giugno. Bene anche l’India, il Kenya e il Sudafrica, già paesi produttori e da qualche tempo diventati nuovi mercati.

Il report mette in evidenzia anche il crescente impegno a favore dei 1,4 milioni di agricoltori e lavoratori della filiera, parte di 1.210 organizzazioni in 74 paesi in via di sviluppo. “Nell’ultimo anno abbiamo introdotto dei nuovi parametri di calcolo del salario dignitoso - sottolinea Harriet Lamb, Ceo di Fairtrade International -, avviato progetti pilota nelle comunità per prevenire lo sfruttamento del lavoro minorile e supportato i sindacati nelle negoziazioni con i datori di lavoro. E siamo solo a metà del percorso delineato con la strategia annunciata nel 2013”.

Grazie al Fairtrade Access Fund sono stati inoltre distribuiti prestiti del valore di 7,5 milioni di euro a 14 organizzazioni di produttori, per un totale di 60mila agricoltori coinvoltiInvestimenti sono stati fatti anche per rendere più rigoroso il monitoraggio dell’impatto: “Numerosi studi portati avanti durante l’anno hanno mostrato una serie positiva di benefici – si spiega nel report -.

Nel caso della ricerca condotta da Coder sulle banane in Colombia, tutti i lavoratori dipendenti hanno dichiarato che la loro qualità della vita è migliorata dopo che le piantagioni sono entrate a far parte del circuito Fairtrade, mentre il 96 per cento dei piccoli proprietari terrieri ha affermato che la loro situazione economica è migliorata, in media del 34 per cento, partecipando a Fairtrade”. Infine, sono stati attivati tre nuovi programmi di adattamento ai cambiamenti climatici in America Latina e Africa Orientale, che saranno gestiti insieme ad organizzazioni partner.

Per Marike de Peña, presidente del cda di Fairtrade International e direttore di una cooperativa di banane in Repubblica Dominicana, “Fairtrade significa empowerment e sviluppo. Noi possiamo e vogliamo cambiare le regole del commercio e permettere a produttori e lavoratori di inventare il loro futuro”. (gig)

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