“Le dichiarazioni e le decisioni assunte nel vertice tra il Ministro degli Interni italiano Angelino Alfano e la Commissaria UE Cecilia Malmstroem sulla prosecuzione della missione degli interventi di ricerca e salvataggio dei migranti nel mare Mediterraneo, destano perplessità e preoccupazione”, dichiara Antonio Russo, responsabile Immigrazione delle Acli nazionali. “Le Acli auspicano un rinnovato impegno del Governo italiano affinché l’Italia continui ad avere un ruolo determinante nel Mediterraneo in continuità con l’operazione Mare Nostrum e si faccia promotrice, soprattutto nel semestre di presidenza europea, di una seria politica di presidio, di aiuto e di protezione dei migranti che fuggono da paesi in guerra”. (http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=9236:salvataggio-dei-migranti-nel-mediterraneo-la-preoccupazione-delle-acli&Itemid=674#.VA1blBYgu2s)

“Le Acli – prosegue Russo - confidano che l’Unione Europea e l’Italia considerino la salvezza di vite e il rispetto dei diritti umani più preziosi di qualunque investimento economico o organizzativo, che si lega all’impegno nel Mar Mediterraneo: la nostra risposta a chi fugge dagli orrori delle guerre e della persecuzione e al dramma della miseria non può essere l'indifferenza. Non da ieri, le Acli e le più rappresentative organizzazioni umanitarie italiane e europee hanno richiesto un rafforzamento dell'operazione Mare Nostrum, invocando una più efficace gestione europea degli interventi nelle acque nazionali e internazionali del Mediterraneo. In questa logica il compito di Frontex avrebbe potuto rispondere alla sua missione di pattugliamento e di sostegno al salvataggio in mare.

L’unica certezza dopo il vertice europeo di mercoledì scorso, -conclude Russo - è che la nuova Frontex Plus si limiterebbe a interventi di pattugliamento e soccorso all’interno delle acque territoriali europee (fino a 12 miglia dalla costa), non spingendosi più nelle acque internazionali, come ha fatto Mare Nostrum, operando fino a 170 miglia dalle coste italiane. Va da se che se questa decisione venisse formalizzata, sarebbe vanificata una misura di politica umanitaria che il governo italiano aveva introdotto con la missione Mare Nostrum il giorno dopo la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre scorso, e saremmo di fronte ad un grave arretramento delle politiche europee e italiane sull’immigrazione”.

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