Sostegno a progetti per la famiglia, la sicurezza personale e la cura. Nata nel marzo del 2010 nell’ambito delle iniziative sostenute dalla Fondazione CON IL SUD, la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli intende promuovere attività volte al miglioramento della qualità della vita di due delle municipalità del centro storico della città partenopea, la seconda e la quarta. La missione della Fondazione è innanzitutto quella di diventare il luogo nel quale chi vuole donare possa trovare utili canali di espressione e azione, in una logica dello scambio che favorisca i processi di sviluppo del territorio. (http://www.labsus.org/2014/08/napoli-una-fondazione-di-comunita-per-il-centro-storico/)

Valentina Grassi

Nel centro storico partenopeo opera una delle Fondazioni di comunità. I soggetti che beneficiano del supporto della Fondazione realizzano progetti e iniziative a sostegno delle fasce deboli presenti nel territorio di riferimento e ne guadagnano in termini di visibilità e immagine. Lo scopo è quello di aumentare il senso di appartenenza e di comunità, dove per comunità si intende “un’area di reciproco riconoscimento, scambio e aiuto tra persone”.

La Fondazione, così, “interviene e incide nei processi di donazione in un percorso condiviso e partecipato tra tutti gli attori”. In quest’ottica si inserisce la recente realizzazione del progetto Sab Kuch Milega (‘tutto è possibile’ in hindi), con la realizzazione di una sala musicale pubblica nel quartiere Materdei, serate di beneficenza per la costruzione di laboratori musicali in Africa, promozione di gruppi emergenti: tutto nello spirito dell’intercultura, che è parte costitutiva del tessuto sociale e culturale napoletano. Ancora, la Fondazione e il CSV (Centro Servizi Volontariato) hanno recentemente finanziato un progetto per il rilancio e l’ animazione di Piazza Mercato, nato e promosso in collaborazione con le associazioni del territorio.


Il supporto alla famiglia

La crescita personale e sociale di una comunità passa innanzitutto per pratiche di scambio e di aiuto reciproco: è per questo che la Fondazione di comunità finanzia progetti volti al sostegno delle famiglie e delle relazioni al loro interno, alla tutela e al mantenimento della sicurezza personale e alla cura dei più bisognosi, anziani e malati. In particolare, la Fondazione supporta strutture e associazioni che si occupano di questioni non direttamente affrontate dalla programmazione dell’assessorato alle politiche sociali del Comune di Napoli: famiglie monoparentali, che spesso sono tali in via provvisoria, a causa di problemi legati alla giustizia di uno dei genitori, progetti di affido diurno e così via.

La Fondazione, tramite le associazioni presenti sul territorio, lavora con gli adolescenti attraverso percorsi di intrattenimento e formazione (sport, doposcuola, ecc.), con l’obiettivo di limitare il più possibile il fenomeno della dispersione scolastica e della devianza minorile. Punta inoltre sul counseling familiare e sull’educazione alla genitorialità, con lo scopo di ricostruire quei rapporti familiari che, spesso corrosi, sono alle spalle di determinati comportamenti devianti.


La sicurezza personale e la cura

In un contesto quale quello napoletano, inoltre, sia la casa che il lavoro, come basi della sicurezza personale, sono spesso minacciati da incertezza e precarietà. Mancano per esempio reali esperienze di housing sociale, che permetterebbero di accedere ad alloggi specifici per chi è in difficoltà. La Fondazione di comunità supporta le associazioni che si occupano di verificare la possibilità di alcune strutture di fungere da “albergo sociale” per coloro che necessitano di accoglienza temporanea. Inoltre, la Fondazione sostiene tutte le iniziative che mettono insieme formazione professionale e inserimento nel mondo del lavoro (si pensi ad esempio a tutte le attività artigianali o ai piccoli commercianti) e mette a bando borse di studio per giovani studenti universitari non agiati residenti nel territorio.

Infine, la Fondazione sostiene iniziative per il supporto alle persone con autonomia limitata e ai caregiver, ovvero coloro che si occupano di congiunti o di altri utenti in difficoltà. Sostiene la domiciliarità della cura, attraverso varie forme di aiuto, di integrazione e di coordinamento degli interventi, che spesso non rientrano negli ambiti di azione del sistema dei servizi sociali. Supporta quindi associazioni che si occupano di assistenza specialistica e psicologica in caso di malati gravi, interagisce con i centri diurni, con i gruppi ai auto-mutuo aiuto, con il settore del volontariato.

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