Resta alto il livello di guardia nel Paese. I cordoni sanitari sono rafforzati in alcuni casi anche da posti di blocco dell’esercito e della polizia. I movimenti della popolazione sono ristretti. Alcuni villaggi con casi sospetti sono messi in quarantena. Gli operatori di Medici con l’Africa Cuamm sono sul campo nel distretto di Pujehun.
«A Pujehun, dove Medici con l’Africa Cuamm opera nell’ospedale e nel territorio, ci sono state finora 7 morti da Ebola – dichiara il dott. Giovanni Putoto, responsabile Programmazione del Cuamm appena rientrato dal Paese dove si è recato per supportare il lavoro del team sul campo. Due pazienti sospetti sono risultati positivi al test e sono deceduti, 1 caso sospetto, anch’esso positivo, è tutt’ora vivo e ricoverato, 4 persone sono morte da contatti avuti con i pazienti infetti. Tre sono i centri (hot spot) mappati nel distretto come luoghi colpiti dall’epidemia. Si attendono altri casi. Pur con una piccola riduzione del personale, il Cuamm ha deciso di rimanere». Ci si concentra su due aree: l’ospedale e il distretto. All’ospedale è stato avviato lo screening di tutti pazienti, bambini e mamme che si presentano all’ambulatorio o che vengono ricoverati.
Formazione clinica e protezione massima degli operatori sono i capisaldi delle attività. Un grande sforzo è stato fatto per l’installazione della unità di isolamento dei casi sospetti (una tenda). Ad una rapida survey, Pujehun risulta tra i soli 5 ospedali provvisti di una unità di isolamento in tutta la Sierra Leone. Molto intensa anche la formazione del personale delle unità sanitarie periferiche e dei team più a rischio: il personale che assiste i casi sospetti nell’isolamento e il team impegnato nella tumulazione delle salme dei deceduti. Rimane un grande lavoro da fare per sensibilizzare la comunità e per coinvolgerla attivamente nel controllo della epidemia. Si sta compiendo un grosso lavoro anche per il contact tracing, per rintracciare i contatti avuti delle persone malate con i parenti e i conoscenti. Soprattutto c’è da affrontare la grande sfida di vincere la paura, comune a tutti, attraverso la conoscenza e la collaborazione reciproca.
Nel contempo Medici con l’Africa Cuamm sta cercando di reperire risorse finanziarie supplementari per mettere in atto gli interventi aggiuntivi richiesti: acquisto di kit per la protezione individuale (occhiali, camici, guanti, stivali, maschere), disinfettanti, schede telefoniche e gasolio per assicurare attività di formazione degli operatori locali, sensibilizzazione per le comunità, supervisioni e monitoraggio della situazione all'interno del distretto, nei confini nazionali e quelli con Liberia e Guinea.
Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in Sierra Leone dal febbraio 2012 e più nello specifico a Pujehun, uno dei distretti più remoti del paese, in un intervento finalizzato ad aumentare la copertura e la qualità dei servizi di salute neonatale e materno-infantile. L’attività del Cuamm è concentrata sul rafforzamento della capacità di pianificazione dei servizi sanitari da parte delle autorità distrettuali, sul miglioramento del servizio per il parto assistito sia in ospedale che a livello di unità sanitarie periferiche, sulla formazione professionale dello staff sanitario e sul rafforzamento del sistema di riferimento. Sin dall’inizio, l’intervento ha coinvolto un team di esperti di sanità pubblica, un chirurgo, un pediatra, un’ostetrica e un amministrativo, impegnati a Pujehun nel rafforzamento dei servizi sanitari sui tre livelli: ospedaliero, territoriale e comunitario.