L’80% delle vittime ambientali sono i più piccoli.
Campagna video della Banca Mondiale a Times Square contro global warming e povertà.
«Non ci sarà mai fine alla povertà se non affrontiamo i cambiamenti climatici». E’ questo il messaggio che il presidente del Gruppo della Banca Mondiale, Jim Kim, mentre decine di giovani registi lanciano video da due schermi giganti a Times Square, nella capitale economica e politica del mondo. Un modo vistoso per attirare l’attenzione sul global warming pensato da Connect4Climate, insieme a MTV Voices, per attirare l’attenzione sui rischi posti dal cambiamento climatico e la necessità di un’azione da parte dei governi, imprese ed individui a combatterlo.
Action4Climate , una competizione globale che ha ispirato più di 230 giovani registi in 70 Paesi ed ha fornito loro una piattaforma per discutere le loro preoccupazioni per il futuro. Attraverso i loro documentari si capisce come le comunità stanno subendo i cambiamenti climatici, dalla siccità nell’Africa sub-sahariana, alle inondazioni nel sud est asiatico, alle condizioni meteorologiche estreme nelle Filippine, ma mostrano anche le soluzioni, dalle energie rinnovabili a leadership consapevoli, e come le società stanno affrontando insieme il cambiamento climatico. Storie di speranza e di azione.
Lucia Grenna, leader di Connect4Climate, iniziativa con circa 200 partner che è stata creata dalla Banca Mondiale, dal ministero dell’Ambiente italiano e dal Global Environment Facility «il cambiamento climatico e’ una sfida globale e per affrontarlo abbiamo bisogno di una soluzione globale che coinvolga tutti i settori. Ognuno di noi è coinvolto» La Banca Mondiale dice di aver lanciato Connect4Climate «Per aumentare la consapevolezza globale e incoraggiare le iniziative sui cambiamenti climatici, in linea con gli obiettivi del Gruppo Banca mondiale per porre fine alla povertà estrema entro una generazione ed aumentare la prosperità condivisa. Sappiamo dal lavoro degli scienziati di tutto il mondo che il cambiamento climatico è un rischio crescente per la popolazione, in particolare per i più poveri e più vulnerabili che hanno le minori risorse per aiutarli ad adattarsi. Senza un’azione coraggiosa da governi, imprese e società, il cambiamento climatico mette a rischio lo sviluppo economico e rischia di portare indietro decenni di progressi nello sviluppo».
Sono le stesse preoccupazioni che emergono dal rapporto
“The Challenges of Climate Change: Children on the front line” dell’Unicef che dice che sono i bambini i più colpiti dall’aumento di gas serra e dai cambiamenti climatici, ma che questo continua ad essere ignorato nei negoziati internazionali sul clima di alto livello.
Nel nuovo rapporto Unicef, 40 esperti di cambiamento climatico, sviluppo e salute e nutrizione dei bambini hanno unito le forze per analizzare una serie di dilemmi e sfide per i bambini sollevate dal riscaldamento globale, cercando allo stesso tempo di comprendere come tutelare i diritti dei bambini nel mondo del cambiamento climatico.
Anthony Lake, direttore generale dell’Unicef, scrive nella prefazione del rapporto: «Mentre gli effetti dei cambiamenti climatici diventano più visibili ed estremi, sono in grado di influenzare negativamente la vita dei bambini e degli adolescenti di tutto il mondo. Oltre il 99% delle morti già attribuibili ai cambiamenti legati al clima si verificano nei Paesi in via di sviluppo ed i bambini costituiscono per oltre l’80% a queste morti».
Siamo lontani dalle luci abbaglianti e dalla rutilante tecnologia di Times Square: il rapporto Unicef mostra l’accelerazione delle minacce globali per i bambini e sottolinea l’urgente necessità di integrare un approccio globale dei diritti dei minori con gli sforzi di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, coinvolgendo i bambini stessi.
afferma Marie Claude Martin, direttore dell’ Unicef Office of Research – Innocenti, I bambini ei giovani di oggi rappresentano la generazione che dovrà affrontare i futuri impatti del cambiamento climatico e che dovrà attuare tagli molto profondi delle emissioni di gas serra che saranno fondamentale nei prossimi decenni. Eppure sono una generazione che viene tradizionalmente ignorata quando si tratta di negoziati sul clima di alto livello. Questa pubblicazione è un tentativo di ristabilire l’equilibrio».
Secondo il rapporto i decessi legati al clima dei bambini nei Paesi in via di sviluppo sono causati da un cambiamento dei modelli dei principali vettori delle malattie e dalle calamità naturali, dall’insicurezza alimentare e dalla mancanza di accesso all’acqua potabile ed a strutture igienico-sanitarie. «Si stima che nei prossimi dieci anni, solo nell’Asia meridionale e in Africa, 175 milioni di bambini saranno colpiti da disastri legati al clima – dice l’Unicef – il che potrebbe rappresentare altri 250.000 bambini morti ogni anno».
Il rapporto evidenzia la necessità di un impegno informato dei bambini e dei giovani, «Non solo per il diritto del bambino a partecipare, ma perché i giovani possono essere gli unici in grado di mantenere l’attenzione delle loro comunità e nazioni sulla questione meglio degli adulti che hanno ripetutamente rinviato realtà politicamente difficili». Le altre implicazioni che riguardano i diritti dei bambini del cambiamento climatico sono la sfida morale posta dal concetto di giustizia intergenerazionale, cioè di quali rischi le persone che vivono attualmente sono autorizzati a imporre alle generazioni future.
Lake sottolinea ancora che «La sfida del cambiamento climatico è enorme; richiede una risposta urgente da parte di tutte le generazioni ed i bambini che erediteranno la terra sono le ultime persone che dovrebbero essere escluse».
Il rapporto conclude con una nota di speranza, evidenziando le significative opportunità di un maggiore investimento sui bambini, come la creazione di economie di scala, riducendo così i costi futuri che ne deriverebbero se non venissero effettuati investimenti, così come i potenziali guadagni di efficaci programmi di educazione de e bambini che potrebbero essere tra i più importanti e meno costosi investimenti per mitigare il cambiamento climatico. L’Unicef guarda al 2015 come ad un anno di opportunità, nel quale il mondo alla Conferenza delle parti dell’Unfccc di Parigi dovrebbe impegnarsi a fermare il cambiamento climatico, a lottare contro la povertà ed a promuovere i diritti dei minori.
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