Violenza donne - foto di rachel sianIl 1° agosto la convenzione di Istanbul contro la violenza di genere entrerà in vigore nei 13 stati che hanno ratificato il documento. Secondo le stime di Strasburgo, nei 47 paesi aderenti all'organizzazione paneuropea, ogni giorno 12 donne muoiono a causa di violenze domestiche. (
http://www.euractiv.it/it/news/sociale/9681-violenza-donne-convenzione-istanbul-in-vigore-01-08.html)
Angela Lamboglia
Il 18% delle donne residenti nei 47 paesi del Consiglio d'Europa è stato vittima di stalking, una su cinque di violenza fisica, il 45% ha subito molestie sessuali. E' il quadro tracciato dal commissario per i Diritti umani Nils Muiznieks, a pochi giorni dall'entrata in vigore della convenzione di Istanbul, prevista per il 1° agosto.
"La violenza subita da un partner è ancora una delle prime cause di morte non accidentale tra le donne", ha detto il commissario, sottolineando che, mentre la quota degli uomini assassinati dal partner o da un familiare si ferma al 18%, per le donne la media è del 55%. La convenzione, ha proseguito Muiznieks, "può diventare un potente stimolo e, se non offrirà protezione dall'oggi al domani, segna certamente un punto di svolta nella giusta direzione e dà a milioni di donne un messaggio forte sull'impegno" degli stati contro la violenza di genere.
Il testo, adottato dal Consiglio d'Europa l'11 maggio 2011 e firmato finora da 23 paesi membri, ha infatti superato la soglia minima delle dieci ratifiche necessarie per l'entrata in vigore. A convalidarlo sono stati 13 stati: oltre all'Italia, Albania, Andorra, Austria, Bosnia e Erzegovina, Danimarca, Francia, Montenegro, Portogallo, Serbia, Spagna, Svezia e Turchia.
“Con l’entrata in vigore, la convenzione di Istanbul diverrà una pietra miliare del sistema di tutela dei diritti umani”, ha dichiarato la presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa Anne Brasseur, assicurando che le nuove norme porteranno "benefici a tutta la società: alle donne e alle ragazze vittime di violenza a causa del loro genere; alle donne, agli uomini e ai bambini vittime o testimoni di violenza domestica; agli artefici di tali violenze che vogliono riadattarsi; agli uomini che non sono solo una parte del problema ma anche una parte della soluzione; e ai ragazzi e alle ragazze di oggi che vogliamo crescano con la fiducia nella piena uguaglianza e nella dignità degli esseri umani”. La convenzione, ha concluso la Brasseur, “potrà avere un impatto anche al di là dell’Europa poiché sarà aperta all’adesione di paesi non membri del Consiglio d’Europa”.
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Convenzione di Istanbul