Emergenza umanitaria a Gaza. Oxfam: “la strage di minori non si ferma, un bambino ucciso ogni ora. 116 mila i giovani vittime di trauma, 147 quelli uccisi. 135 mila le persone senza cibo”.
Roma. Non accenna ad arrestarsi la tragedia umanitaria a Gaza, il conteggio delle vittime continua a salire e secondo gli ultimi dati che arrivano dall’interno della Striscia, dai 34 operatori di Oxfam al lavoro in sostegno della popolazione, il 74 per cento delle oltre 600 vittime palestinesi è rappresentata da civili, mentre il numero dei feriti è salito oltre i 3500 e si avvia a superare quota 4000.
Nel frattempo durante gli scontri tra Hamas e Israele, sale anche la conteggio degli israeliani uccisi: 29 le vittime di cui due civili adulti. Ma il dato più allarmante è che, nonostante i ripetuti appelli al cessate il fuoco arrivati da più parti, continua la strage di minori: il numero di bambini rimasti uccisi nella Striscia è infatti salito a 147 nelle ultime ore, mentre sono 116 mila quelli rimasti vittima dei traumi del conflitto.
“Al momento a Gaza un bambino rimane ucciso ogni ora. Un dato agghiacciante che non solo deve far riflettere, ma portare la comunità internazionale ad imporre un immediato cessate il fuoco. – afferma il responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia, Riccardo Sansone – Oltre 120 mila persone a Gaza hanno dovuto abbandonare le loro case, ma i confini sono chiusi e le persone non hanno un posto sicuro in cui andare, la maggior parte di loro si è accampata nelle circa 90 scuole della Striscia. Circa il 44 per cento del territorio di Gaza è stato dichiarato zona di evacuazione, mentre il restante 56 per cento continua ad essere ad alto rischio, a causa dei continui attacchi aerei. Un quadro sempre più allarmante che non sta risparmiando nemmeno le strutture mediche, che lavorano in soccorso della popolazione, dato che 18 strutture tra ospedali, cliniche e ambulanze sono state colpite dai bombardamenti, mentre 26 operatori sanitari della Mezzaluna Rossa palestinese sono stati feriti”.
Un’emergenza umanitaria che secondo Oxfam, colpisce inoltre la disponibilità di beni essenziali alla sopravvivenza dei civili: il cibo e l’acqua a disposizione della popolazione infatti sono sempre più scarsi. Oltre 135.000 persone hanno bisogno di immediata assistenza alimentare, mentre si stima che i panifici di Gaza adesso abbiano scorte per una sola settimana. Intanto sale anche il numero di persone che hanno difficoltà di accesso all’acqua potabile: sono circa 1,2 milioni di persone, due terzi della popolazione che vive nell’enclave di Gaza, con un quarto dei sistemi idrici presenti che al momento è ridotta alla metà della capacità di erogazione dell’acqua. In questo momento Oxfam sta fornendo ad oltre 20 mila civili, che non hanno più una casa, acqua, cibo e beni di prima necessità.