Agices -Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale- chiede l'immediato cessate il fuoco e aderisce alla campagna “La pace ha bisogno di te” di Tavola della Pace.
Numerosi i progetti di fair trade in Palestina sostenuti dagli importatori soci di Agices: i prodotti sono in vendita nelle botteghe di tutta Italia.
Roma. Oltre 500 vittime civili in meno di due settimane, tra cui decine di bambini; 2mila case distrutte, oltre 10mila persone rimaste senza un tetto e una popolazione in fuga. In un territorio di 360 chilometri quadrati, abitato da un milione e 800 persone, metà della popolazione è senza acqua potabile, l’80 per cento riceve corrente elettrica solo a intermittenza e i profughi sono 62.000.
Il movimento del commercio equo e solidale italiano, che da 30 anni promuove la cooperazione tra i Paesi del Nord e del Sud del mondo e un'economia di giustizia, si unisce al coro che chiede a gran voce al governo israeliano di interrompere il suo attacco nella Striscia di Gaza, e ai gruppi armati palestinesi di fermare quelli verso Israele.
L'Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale (AGICES,
www.agices.org), che raggruppa la maggior parte delle realtà del fair trade italiano, ha pertanto aderito alla campagna “La pace ha bisogno di te” lanciata dalla “Tavola della pace” (
www.perlapace.it).
Gli oltre 250 punti vendita italiani (l'elenco è qui:
http://equogarantito.org/inostrisoci/) gestiti dai soci Agices sono stati invitati a esporre la bandiera della pace e a promuovere la partecipazione alla prossima marcia per la pace Perugia-Assisi, programmata per il 19 ottobre 2014.
“Il commercio equo e solidale è nato ed esiste per cercare di garantire a tutti il diritto alla pace e alla giustizia -ha dichiarato il presidente di Agices, Alessandro Franceschini-. Per questo siamo vicini alle vittime e a tutte le persone che vivono questi momenti di grande difficoltà, e ai nostri produttori, che da sempre lavorano per una pacifica convivenza tra i popoli. Invitiamo i sostenitori del fair trade a non restare indifferenti e a chiedere che le armi tacciano”.
Da molto tempo i “consumatori responsabili” italiani possono trovare nelle botteghe del commercio equo prodotti palestinesi, risultato dello sforzo di garantire dignità, lavoro e pace alle popolazioni stremate dal conflitto.
Ecco alcuni dei progetti sostenuti dagli importatori soci di Agices:
- PARC (Palestinian Agricultural Relief Committee, www.pal-arc.org) promuove l’agricoltura palestinese in risposta all’occupazione, mentre AOWA (Association of Women’s Action for Training & Rehabilitation, http://aowapalestine.org/index.php/it/, sostiene le donne a livello sociale, politico ed economico, grazie anche alla creazione di microimprese (i prodotti sono importati da Altromercato, www.altromercato.it)
- Il progetto “Oasi” dell'organizzazione non profit Sindyanna of Galilee, avviato nel 2010, si prefigge di strutturare una filiera integrata per l’olio di oliva palestinese. L'iniziativa è promossa dall’Associazione Chico Mendes onlus di Milano (www.chicomendes.it), in collaborazione con l’associazione AVAZ di Roma, la cooperativa Commercio Equo di Lecce e LiberoMondo (www.liberomondo.org).
- La cooperativa Holy Land Handicraft lavora il legno di ulivo nei territori occupati di Beit Sahour, Beit Jala e Bethlehem (www.hlhcs.org). I prodotti sono importati da LiberoMondo
- Infine, Bethlehem Fair trade Artisans (www.bethlehemfairtrade.org/), ong palestinese nata nel 2009 che lavora con la comunità artigianale locale. I suoi prodotti sono importati da AltraQualità (www.altraq.it)
- “Impronte di pace” è il progetto di produzione di sandali nei campi profughi di Gerusalemme e Ramallah (www.improntedipace.org). È stato ideato dall'associazione “Vento di terra onlus”, i prodotti sono importati dalla cooperativa Nazca di Milano (www.nazcacoop.it) e dalla centrale di importazione LiberoMondo.