Il “tandem” scienza partecipata - turismo funziona, e lo dimostrano i dati forniti da Fondazione Telecom Italia e WWF Italia AMP di Miramare al ‘giro di boa’ del primo anno di sperimentazione del Progetto Terre@Mare  presentato oggi presso la Capitaneria di Porto del capoluogo giuliano e realizzato in collaborazione con il Consorzio PromoTrieste.

Il progetto tecnologico ambientale, che da oggi diviene pienamente operativo,  è finalizzato a monitorare e mappare scientificamente la biodiversità presente nell’Area Marina Protetta AMP di Miramare e nel Golfo di Trieste ed è sostenuto da Fondazione Telecom Italia nell’ambito del proprio bando del 2011 “I parchi e le aree marine protette un patrimonio unico dell’Italia”.
I risultati di Terre@Mare sottolineano sia la sua grande potenzialità di conoscenza e fruizione dell’ambiente, sia il forte coinvolgimento dei cittadini nel segnalare specie protette e rare che frequentano l’area. 
Come tutti i progetti finanziati Fondazione Telecom Italia, anche Terre@Mare ha infatti come caratteristica dominante una forte connotazione tecnologica, intesa come realizzazione di infrastrutture e sistemi intesi a favorire la fruizione dei luoghi e l’orientamento consapevole dei visitatori.

Grazie al sito e all’App sono tracciati 17 percorsi attrezzati e visitabili con tablet e smartphone in realtà aumentata, 12 siti di interesse subacqueo descritti e mappati, 62 punti di interesse descritti e visitabili anche in realtà aumentata, 120 principali specie naturalistiche presenti sopra e sotto l’acqua descritte in modo semplice per facilitarne l’identificazione. Vere e proprie sentinelle del mare sono i cittadini che in questi anni hanno segnalato oltre 3100 avvistamenti, tutti mappati nel sito di progetto, tra cui tutte le specie di delfino presenti in Adriatico, compreso il raro Delfino comune (Delphinus delphis), la tartaruga liuto (Dermochelis coriacea) ritrovata al largo delle spiagge di Grado, o la medusa Drymonema dalmatinum, la più grande del Mediterraneo, segnalata al largo di Lignano Sabbiadoro poche settimane fa (vedi foto). 

Queste osservazioni, lungi dal rimanere esclusivo tesoro dei ricercatori, sono fruibili e visualizzabili on-line nel sito www.terremare.net e potranno dare testimonianza della ricchezza di specie del Golfo di Trieste, ed essere utilizzate da turisti, sea-watcher e bio-watcher marini e terrestri, curiosi di ripercorrere gli itinerari dove sono stati fatti gli avvistamenti. Inoltre, le informazioni naturalistiche possono venire consultate dal sito web o anche direttamente da un tablet durante un’escursione lungo la Costiera, o come un portolano dalla barca usufruendo anche delle caratteristiche di realtà aumentata.

Fondamentale è il coinvolgimento della Capitaneria di Porto di Trieste a cui è stato consegnato oggi un tablet già dotato dell’App “terre@mare-segnalazioni”, disponibile per Android e IOS Apple da utilizzare durante le uscite in mare delle motovedette. Grazie allo strumento e alla App, il personale di bordo potrà infatti eseguire delle segnalazioni scattando delle foto degli avvistamenti, identificando la specie e trasmettendo poi i dati al database in rete che li cataloga e sistema su una cartografia del Golfo e della Costiera di Trieste.

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