Tra le vittime della nuova escalation di violenze a Gaza, una su cinque è un
bambino e questo numero continuerà a crescere sino a quando non verrà siglato un
accordo di lunga durata che garantisca sia ai bambini palestinesi che a quelli
israeliani di poter vivere senza rischi per la loro vita.
I bambini a Gaza e nel Sud di Israele sono ancora una volta messi di fronte a
scene terribili a cui nessun bambino dovrebbe mai assistere. “Tutti conoscono i
motivi per cui questo conflitto è sbagliato” spiega David Hassel, Co-Direttore
di Save the Children, nei Territori Occupati in Palestina, l’Organizzazione che
dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.
“L’utilizzo di armi esplosive in aree residenziali, con l’obiettivo di colpire
le case, e gli attacchi missilistici indiscriminati, mettono a rischio i
bambini. Sono stati giorni pericolosi e drammatici, sia per i bambini di Gaza
che per quelli del sud di Israele. È inaccettabile che in un conflitto tra
adulti, un quinto delle vittime siano bambini”.
I bambini con cui abbiamo lavorato nelle precedenti escalation di violenza,
stanno nuovamente vivendo l’incubo e l’angoscia. I nostri team di supporto
psico-sociale stanno visitando centinaia di famiglie nelle case e negli
ospedali, nonostante gli spostamenti siano rischiosi e non consentano di
raggiungerne di più. Si stima che almeno 25 mila bambini avranno bisogno di
aiuto sostegno psicologico per affrontare il trauma che stanno vivendo. Migliaia
di persone sono state temporaneamente sfollate dalle loro case, togliendo ai
bambini il senso di sicurezza dato dalla famiglia.
Almeno 149 delle 194 persone uccise a Gaza sono stati civili, 38 dei quali
erano bambini. Il numero dei morti, feriti e sfollati è in aumento, così come il
numero delle case distrutte. Anche nel sud di Israele bambini e famiglie sono
terrorizzati dalle centinaia di razzi che vengono lanciati verso di loro e,
secondo le segnalazioni hanno causato un morto e almeno 15 feriti tra cui
bambini.
Save the Children esorta tutte le parti in conflitto a mettere urgentemente
fine alla violenza, prima che altri civili innocenti siano feriti o uccisi, o
costretti a vivere nella paura di esserlo.
Oltre al cessate il fuoco, solo un accordo negoziato tra tutte le parti in
conflitto, farà la differenza nella durata della tregua e dovrà affrontare le
cause a lungo termine di questo conflitto, promuovendo la dignità e la sicurezza
per israeliani e palestinesi.
Save the Children, inoltre, chiede la fine del blocco di Gaza, che sta
causando gravi disagi, incidendo sul benessere di tutti i bambini e le loro
famiglie.