Milano, 11 luglio 2014 – Queste le parole di Edoardo Patriarca, Presidente dell’Istituto Italiano della Donazione (IID), all’indomani dell’’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del testo per la riforma del terzo settore:
“Il testo è condivisibile e rappresenta senza dubbio una pietra miliare sulla strada, faticosa, che il terzo settore si trova a percorrere ogni giorno. E’ infatti un segno tangibile di come il settore sia parte integrante di un disegno molto più ampio di ripensamento dello Stato, di cui fanno parte anche la riforma del lavoro e quella istituzionale. Non va però dimenticato che la riforma, per essere tale, ha bisogno di aggiustamenti e di una copertura economica adeguata che, come ho più volte sottolineato nei giorni scorsi, stimo di oltre un miliardo. Se il terzo settore diventa primo, proprio perché svolge un ruolo ritenuto strategico alla pari di altri, va da sé che un investimento di risorse economiche pubbliche sia necessario e auspicabile. Parliamo di riformare il codice civile e scrivere un testo unico per un settore che, da molti punti di vista - non ultimo quello occupazionale - rappresenta una vera opportunità di sviluppo per la nostra economia. La copertura economica richiesta non è un “furto” di denaro pubblico ma un investimento coraggioso nel buon terzo settore che si farà moltiplicatore di queste cifra dando risposte ai bisogni del Paese”.
“Desidero inoltre esprimere apprezzamento - prosegue Patriarca - per la centralità che il testo assegna al tema della rendicontazione, un segnale che incarna l’urgenza di trasparenza che è alla base del lavoro che l’IID svolge da oltre 10 anni. È però altrettanto importante non cadere ancora una volta in un appesantimento burocratico che costringa il non profit a obblighi di tipo formale non richiesti a nessun altro settore. Trasparenza e controllo devono essere il fiore all’occhiello del terzo settore ed è necessario che funzioni strategiche di questo tipo vengano esercitate da organismi esperti in materia che, al tempo stesso, promuovano lo sviluppo e la crescita del non profit. Proprio per questo l’Istituto, che ho l’onore di presiedere, rinnova la sua disponibilità a lavorare insieme in questa direzione.”