Nelle ultime settimane più attacchi che in tutto il 2013. Con l’intensificarsi dei raid aerei israeliani, che hanno già causato oltre 80 vittime e oltre 570 feriti solo negli ultimi tre giorni e il susseguirsi del lancio di missili da Gaza, l’associazione umanitaria lancia una appello per la fine dell’escalation di violenza che sta facendo precipitare la situazione umanitaria.
Roma. Oxfam lancia un appello per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. L’associazione umanitaria da tempo al lavoro a Gaza e in Cisgiordania per garantire alla popolazione l’accesso ai beni di prima necessità, avverte che qualsiasi ulteriore escalation degli interventi militari nella Striscia di Gaza e nel sud di Israele avrà conseguenze umanitarie devastanti per i civili. Oxfam chiede infatti l’immediata cessazione di ogni azione contro la popolazione, condannando sia il crescente numero di lancio di razzi palestinesi che le azioni militari israeliane.
"Tutte le parti in causa devono compiere un immediato passo indietro prima che sia troppo tardi. L’intensificarsi del conflitto porterà solo ulteriori sofferenze alla popolazione ed impedisce alle organizzazioni umanitarie di portare loro assistenza. La settimana scorsa abbiamo dovuto evacuare tutto lo staff internazionale dalla Striscia di Gaza", afferma Umiliana Grifoni, responsabile ufficio Mediterraneo di Oxfam Italia.
L’intensificarsi degli scontri potrà infatti produrre solo un effetto devastante per la popolazione della Striscia di Gaza, già stremata dal blocco israeliano in corso e dall’escalation di violenza delle ultime settimane che ha generato un numero crescente di vittime e feriti tra i civili. Gruppi di medici locali riferiscono di oltre 20 persone rimaste uccise e di almeno 120 feriti a Gaza, solo nelle ultime 24 ore.
L’impatto sulla popolazione
Mentre a Gaza, dove vivono 1,7 milioni di persone, l’embargo israeliano ha provocato e sta generando la paralisi dell’economia e l’impossibilità per le persone di muoversi liberamente, Oxfam avverte che l’attuale escalation militare potrebbe aver un impatto ancora più grave sulla vita della popolazione, al di là della violenza.
Nella Striscia infatti, dove le famiglie stanno lottando ogni giorno per accedere ai servizi di base come acqua potabile, assistenza sanitaria e servizi igienico-sanitari, ad esempio la decisione di questa settimana del Governo israeliano di limitare la pesca lungo le coste di Gaza, a non oltre tre miglia nautiche dalla riva, rischia di incidere in modo significativo sulle condizioni di vita di migliaia di famiglie che Oxfam sostiene ogni giorno.
Intanto però, dall’altra parte, decine di migliaia di civili israeliani sono stati colpiti dall’aumento dei lanci di razzi da Gaza nelle ultime settimane e, mentre molte scuole ed altre strutture a rischio sono state chiuse, cresce di ora in ora il numero di feriti ed edifici colpiti dai lanci di Hamas. Secondo i dati forniti, dal Gaza NGO Safety Office (GANSO), nelle ultime settimane si sono verificati più lanci di missili verso Israele e attacchi aerei su Gaza che in tutto il 2013. Tra il 13 giugno e il 1 ° luglio ci sono state segnalazioni di almeno 104 razzi lanciati da Gaza verso Israele e almeno 111 missili Airstrike israeliani hanno colpito Gaza. Oxfam perciò lancia un appello urgente ad entrambe le parti in conflitto, a concordare un immediato cessate il fuoco teso al rispetto delle norme del diritto umanitario internazionale.