La situazione in Ucraina è ancora drammatica. Alla guerra che in alcune parti del Paese ancora imperversa provocando morti e famiglie sfollate, si aggiunge una situazione economica ormai insostenibile che sta colpendo innanzitutto il sistema sanitario.

Il problema dei rifornimenti dei farmaci si è aggravato. Il Ministero non ha ancora realizzato le gare d’appalto per il loro acquisto mentre nei reparti mancano chemioterapici, ma anche farmaci semplici come antidolorifici e antinfiammatori. Le scorte del 2013, usate con perizia in questi mesi difficili, sono ormai agli sgoccioli e la situazione sarà critica a luglio e agosto anche per l'oncologia pediatrica di Kiev.

I medici dei reparti, davanti all’impossibilità di curare i bambini malati, consegnano ai genitori le liste di farmaci da comprare. Chi può usa i risparmi di una vita, ma sono sempre più numerosi coloro che si indebitano per poter continuare le cure. Su madri e padri vengono scaricate tutte le responsabilità della guarigione e della vita dei figli.

Per Zaporuka e Soleterre la situazione non è semplice, ma grazie ai nostri colleghi in Ucraina, pur tra mille difficoltà, il lavoro procede e si cerca - se possibile - di fare ancora di più rispetto al passato. La casa di accoglienza a Kiev è sempre rimasta aperta e continua a operare a pieno regime, ospitando i bambini malati e loro famiglie. Il lavoro con gli psicologi e i fisioterapisti continua, e in reparto vengono seguite soprattutto le famiglie più bisognose cercando di aiutarle nell’acquisto dei farmaci con il fondo d’emergenza o promuovendo microcampagne di raccolta fondi per il singoli bambini. (Progetto PIOP Ucraina)

La situazione per l’oncologia è particolarmente dura perché non si po’ aspettare che la situazione migliori e i costi delle terapie sono molto elevati, basti pensare che per coprire l’acquisto dei farmaci settimanali per 1 bambino servono 1000 euro: come già avevamo scritto tempo fa solo uno Stato è in grado di garantire le spese farmaceutiche a tutti i malati di cancro, mentre per un’associazione è di fatto impossibile riuscire a coprire il fabbisogno di un intero reparto.

Da quando è caduto il governo di Yanucovich, le donazioni in Ucraina sono numerose, ma i fondi vengono per ora tutti utilizzati per il mantenimento dell’esercito, a tutela del territorio e della sovranità dello Stato. Ci auguriamo che la guerra finisca il prima possibile e che la forza che sta mettendo in campo il popolo ucraino possa essere al più presto usata per stabilizzare la situazione economica e il sistema di welfare.

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