“Il nostro desiderio e la nostra speranza è che i corpi delle donne non siano più campi di battaglia, che la pace e la sicurezza vengano attuate per fare in modo che le donne siriane siano in grado nel prossimo futuro di svolgere un ruolo importante per la realizzazione della pace e nella ricostruzione del proprio paese”.
Queste le parole di Daniela Colombo, presidente di AIDOS – Associazione italiana donne per lo sviluppo a conclusione del suo discorso di inaugurazione del primo dei tre Centri per la Salute delle donne siriane rifugiate in Giordania.
Il Centro, che nasce dal progetto e dalla partnership tra la ong italiana e la Noor Al-Hussein Foundation, co – finanziato dall'Unione Europea, è stato ufficialmente inaugurato il 18 giugno ad Amman, alla presenza di Younsel al Shawarbeh Vice sindaco della città, dell'Ambasciatrice della Unione Europea Joanna Wronecka e dell'Ambasciatore italiano Patrizio Fondi.
La guerra siriana ha provocato gravi conseguenze umanitarie sul territorio in questione e nei paesi limitrofi, tra cui la Giordania. Intere famiglie sono state costrette a lasciare le proprie case e a cercare protezione oltre i confini. Si calcola che circa l'80% dei siriani profughi in Giordania sia rappresentato da minori e donne. Queste ultime, sopratutto le più giovani, sono state esposte alla brutalità del conflitto e in particolare alla violenza sessuale e di genere. La condizione già fragile di bambine e bambini, il fenomeno delle spose bambine, lo sfruttamento e la violenza domestica, rappresentano oggi un'emergenza da affrontare.
Il progetto garantirà l'accessibilità a circa 10.000 rifugiati/e ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, che comprendono prevenzione e assistenza sanitaria, ma anche consulenza psicologica e legale e attività di informazione e sensibilizzazione. Allo stesso tempo, il progetto si concentra in particolare sulla prevenzione della violenza di genere.
Il modello di Centro per la Salute, che AIDOS ha portato in zone diverse del mondo, Medio Oriente, Asia, America Latina e Africa, è molto flessibile e ha dimostrato di poter essere adattato anche a situazioni di emergenza come questa.
La proficua collaborazione tra AIDOS e la Noor Al Hussein Foundation, è iniziata oltre 20 anni fa e tutti i progetti realizzati insieme, sia nel settore sanitario primario che per l'empowerment economico delle donne, non solo sono diventati auto-sostenibili ma sono stati potenziati.