Giornata mondiale contro la tortura. Ne parliamo nel nuovo Rapporto sui Diritti Globali che verrà presentato a Roma l’8 luglio.

Nel 2012 secondo Amnesty International 112 Paesi hanno torturato loro cittadini; in 80 Paesi si sono svolti processi iniqui; in 50 Paesi le forze di sicurezza sono state responsabili di uccisioni illegali in tempo di pace; in 57 Paesi prigionieri di coscienza sono rimasti in carcere; in 31 Paesi persone sono state vittime di sparizioni forzate; in 36 Paesi uomini, donne e bambini hanno subito sgomberi forzati.

La tortura sopravvive nelle società cosiddette civili e le istituzioni liberali e democratiche continuano a macchiarsi di questo orrendo crimine. In diversi ordinamenti non è nemmeno contemplato come reato. Come nel caso dell’Italia, dove solo il 5 marzo scorso il Senato approva finalmente il testo unificato per l’introduzione del delitto di tortura nell’ordinamento italiano. Un passo in avanti, anche se non la migliore delle leggi possibili, secondo l’associazione Antigone, che mesi prima aveva lanciato un’importante petizione raggiungendo le 10 mila firme.

I prossimi mesi saranno cruciali perché la Corte Europea dei Diritti Umani deciderà se condannarci per la condizione di disumanità a cui sono sottoposti i detenuti in Italia, mentre le stesse Nazioni Unite valuteranno la tenuta dei diritti umani nel nostro Paese. Non indifferente sarà la questione della mancanza del delitto di tortura nel nostro ordinamento.

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