Ecco il documento inviato al Governo. Giovedì l'iniziativa del Forum del Terzo Settore. L’Uisp accoglie positivamente la volontà del Governo di rinnovare la legislazione del Terzo Settore e di raccogliere le proposte che arrivano dai diretti protagonisti. Per questo ha partecipato all'iniziativa pubblica del Forum del Terzo settore che, a Roma ha presentato un documento di sintesi, di tutte le associazioni che ne fanno parte, tra le quali anche l’Uisp. Il
Giornale Radio Sociale ha seguito i lavori e gli interventi (tra i quali quello del ministro Poletti) con una diretta streaming intervistando molti degli ospiti intervenuti, tra i quali Vincenzo Manco. Per vedere il video della diretta
clicca qui. Oggi, 13 giugno, l'Uisp ha inviato il proprio documento al governo. Per scaricarlo
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“Abbiamo partecipato attivamente e con un nostro documento a questa consultazione perché lo sport di cittadinanza è un pezzo importante dell’associazionismo, del volontariato e del terzo settore italiano – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – siamo convinti che serva una nuova cornice legislativa, più moderna e certa. Anche la promozione sportiva italiana va basata su basi diverse, di maggiore trasparenza e rendicontabilità dell'effettiva attività svolta: lo diciamo al governo e lo diciamo al Coni”.
“Rispetto alle Linee guida del governo – prosegue Manco – ci siamo concentrati su alcuni aspetti considerati essenziali. Al primo posto c’è la necessità di armonizzare la normativa, auspicando il superamento della parcellizzazione degli enti non profit in albi e registri. L’Uisp chiede di implementare le clausole legate alla democraticità, trasparenza gestionale e assenza di scopo di lucro diretto e indiretto. A questo scopo chiediamo di dare piena dignità al volontariato sportivo, al pari del volontariato realizzato nell’ambito delle associazioni iscritte nel registro delle organizzazioni di volontariato di cui parla la legge 266/1991”.
"Poi chiediamo di favorire la semplificazione degli adempimenti che le associazioni sono chiamate ad espletare, uniformando le norme. Come terza cosa chiediamo di garantire limitazioni alla responsabilità dei dirigenti delle associazioni che si trovano oggi ad affrontare una sempre maggiore complessità gestionale, semplificando l’accesso alla personalità giuridica. Quarto aspetto: assicurare assoluta trasparenza gestionale, implementando anche strumenti di controllo sostanziale delle attività a tutela della fede pubblica. Infine chiediamo che lo sport di cittadinanza sia pienamente riconosciuto nell’ambito del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Lo sviluppo della pratica sportiva rappresenta un aspetto esemplare di tale dinamica. La pratica motoria e sportiva rappresenta un nuovo bisogno sociale perché ha un ruolo formativo, di prevenzione sanitaria, di inclusione e coesione sociale, di educazione alla democrazia”.