Centoventi adottivi adulti al 2° meeting nazionale di Firenze. Centoventi adottivi adulti, provenienti da ogni parte di Italia, hanno partecipato al secondo meeting promosso dal Gruppo adottivi adulti di CIAI, “Ponti tra passato e presente”. L'appuntamento nazionale, nato dall'esigenza di confronto tra figli adottivi diventati maggiorenni e poi adulti con famiglie proprie, risponde a un bisogno di comprendere come l'adozione evolve nelle varie fasi della vita. Dal 2000 uno ad oggi – da quando esiste la Commissione Adozioni internazionali – si stima che siano entrati in Italia circa 40mila minori stranieri con l'adozione internazionale, cui si aggiungono le migliaia di bambini accolti in famiglia con l'adozione nazionale. CIAI è il primo ente italiano ad essersi occupato di adozione internazionale, dal 1968.
Alessandra Maggi presidente Istituto Innocenti, che ha ospitato l'incontro, nei saluti iniziali ha sottolineato “l'importanza di ascoltare la voce degli adottivi e di tutelare il diritto dei figli di conoscere le origini, non per cambiare ma per ricostruire”.
In rappresentanza della Conferenza dell'Aja, Laura Martinez-Mora responsabile legale della Segreteria, ha manifestato apprezzamento e interesse verso l'iniziativa e ponendo una serie quesiti a tutti i figli adottivi, impegnati in una serie di workshop tematici a porte chiuse.
“La vostra opinione, la vostra esperienza è fondamentale per noi addetti ai lavori a livello internazionale, per poter migliorare l'accoglienza di bambini in stato di abbandono, per capire come sono cambiate le adozioni prima e dopo la Convenzione dell'Aja. Il lato dell'adozione che vedo è quello delle sfide – ha detto Martinez-Mora – e chi meglio di voi può aiutarci a capire se, in un momento in cui anche molti tecnici contestano l'istituto dell'adozione, a vostro avviso è invece una misura di protezione che bisogna continuare ad applicare. E ancora: cosa si può migliorare nell'adozione, come sostenere al meglio figli e famiglie?”
Silvia della Monica, presidente CAI, trattenuta in Commissione adozione internazionali, non ha potuto partecipare al Meeting ma ha inviato un saluto e un messaggio di apprezzamento, “interessata a conoscere gli esiti della giornata di lavoro”.
Caratteristica del meeting è stata il fatto di essere aperto unicamente a persone adottive – e non quindi a un pubblico esterno – con la presenza tuttavia di psicologi esperti di adozione in qualità di facilitatori dei momenti di discussione (Marco Chistolini, psicologo psicoterapeuta, responsabile scientifico e coordinatore del GAA di CIAI, Daria Vettori e Gregorio Mazzonis).
“I figli adottivi hanno dimostrato di essere diventati grandi e crediamo che sia arrivato il momento per promuovere autonomamente le prossime iniziative del Gruppo – ha detto Paola Crestani, presidente CIAI - CIAI sarà sempre al loro fianco e farà di tutto per valorizzare il loro impegno e le loro attività”.
I workshop pomeridiani, i cui risultati saranno oggetto di un convegno aperto a famiglie e operatori il prossimo autunno – hanno affrontato il tema della ricerca delle origini, delle relazioni con il partner e la genitorialità e della costruzione dei legami affettivi con la famiglia adottiva rispetto a precedenti figure affettive di riferimento.