La continuazione degli sbarchi a Lampedusa segnala la drammaticita' di una situazione che, se non affrontata alla radice si trasformerà in tragedia permanente. Per questo l'Europa deve decidersi ad adeguare la sua azione all'entità del problema. Da un lato, impegnandosi a facilitate una soluzione pacifica dei troppi conflitti che sono all'origine delle ondate migratorie, dall'altro favorendo la crescita del capitale umano dando, in particolare ai giovani, la formazione e gli strumenti per poter rimanere dignitosamente e utilmente nei loro Paesi. Amref, impegnata da anni in questa direzione, fa appello al governo italiano perché assuma un'azione straordinaria nei confronti dell'Europa.
di Mario Raffaelli, Presidente Amref Italia Onlus
Non si può più parlare di "Africa" bensì di "Afriche", visto che, nel continente, esistono aree nelle quali è ancora difficile coltivare la speranza, mentre in altre, particolarmente dove esiste una stabilità consolidata, ci sono già molte premesse per una storia nuova. Il problema della cooperazione con l'Africa, oggi, non dovrebbe più essere visto in termini di semplice solidarietà ma di interesse comune. Del resto,nel mondo globalizzato, ciò che avviene altrove ha riflessi su di noi in tempo quasi reale. Aiutare l'Africa significa, quindi, prevenire i problemi che da lì possono arrivare (compresa un'immigrazione incontrollata) mentre, allo stesso tempo, si possono creare nuove opportunità per tutti, in un mondo più equilibrato.
Per questo la campagna di comunicazione di Amref, quest'anno, ha posto provocatoriamente il tema "Se restano in Africa è meglio. Meglio per l'Africa". L'azione di Amref, organizzazione internazionale basata in Africa, è da sempre concentrata sulla creazione di risorse umane, formando direttamente le varie figure professionali che operano nel settore sanitario e facendo implementare i propri progetti esclusivamente da personale locale. La crescita del capitale umano, e una sufficiente dotazione di infrastrutture, costituiscono, infatti, i presupposti per "aiutare l'Africa ad aiutarsi". L'Europa potrebbe certamente fare molto di più (e di meglio) su questi temi. E fra le priorità italiane ci dovrebbe essere anche quella di agire da pungolo in questa direzione.