"Illuminiamo il Futuro": l'UISP al fianco di Save the Children. A Genova uno dei "Punti Luce" per rispondere concretamente alle mancanze educative dei minori.

L'Uisp sarà al fianco di Save the children per accendere un "punto luce" a Genova. L'associazione per i diritti dei minori ha lanciato lunedì 12 maggio a Roma la campagna "Illuminiamo il futuro": tre settimane di sensibilizzazione e raccolta fondi fino al primo giugno e l'avvio di un intervento programmatico sul territorio con l'apertura in cinque città, Palermo, Catania, Gioiosa Ionica (Rc), Bari, Genova, dei primi “Punti luce” per rispondere concretamente alla deprivazione educativa e culturale di tanti minori e dare loro la possibilità di conoscere e coltivare i propri talenti.

I Punti luce sono centri gestiti in collaborazione con una rete di organizzazioni partner ben radicate sul territorio, tra cui a Genova l'Uisp, e si trovano in aree caratterizzate da scarsità di servizi.

Sono le regioni del Sud quelle dove è più scarsa e inadeguata l'offerta di servizi e occasioni educative e formative per bambini e adolescenti: largamente insufficienti gli asili nido, solo per il 2,5% dei bambini in Calabria, e le scuole a tempo pieno (garantito solo nel 6,5% delle scuole primarie della Campania). Meno di un terzo dei minori fa sport. I libri e l'arte occupano il tempo libero di pochi: appena il 16% dei minori campani ha visitato un monumento nell'ultimo anno, e ancora meno i ragazzi in Calabria, il 12%. Alto e allarmante è il tasso di dispersione scolastica.

È una situazione che Save the Children, nel primo rapporto "La Lampada di Aladino - L'Indice per misurare le povertà educative e illuminare il futuro dei bambini in Italia", definisce di "povertà educativa". Una mancanza di opportunità che si somma e alimenta la povertà economica che colpisce già un milione di minori in tutta Italia.

La situazione è più grave e diffusa al Sud, ma pe rfino Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Emilia Romagna, le regioni italiane più ricche di servizi e opportunità educative per bambini e adolescenti, non reggono il confronto con l'Europa: nessuna regione italiana è in linea con alcuni obiettivi europei quali, per esempio, la copertura degli asili nido che dovrebbe essere del 33% (nella fascia di età 0-2 anni), ma arriva a stento al 26,5% in Emilia Romagna. E la dispersione scolastica, che ha numeri altissimi in Campania e Sicilia (22 e 25,8%), arriva anche in Valle d'Aosta al 19% (l'Ue ha posto obiettivo del 10% al 2020).

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