Entra nel vivo con la seduta odierna della Commissione Attività Produttive l’esame della proposta di legge da me presentata per la promozione del commercio equo e solidale (AC. 75), di cui è secondo firmatario il collega Anzaldi e che è stata sottoscritta da oltre 60 deputati di diversi gruppi politici, e delle abbinate proposte Rubinato (AC 241) e Baretta (AC 811).
Una proposta di legge che riconosce al commercio equo e solidale e ai soggetti delle sua filiera la funzione di sostegno alla crescita economica e sociale dei Paesi in via di sviluppo, che indica con definizioni precise significato e finalità di questa forma di commercio, da garanzie di trasparenza e di correttezza sulle modalità produttive e sulle prassi produttive ed organizzative attuate dalle organizzazioni del settore, promuove e finanzia azioni di sostegno per il settore.
Il commercio equo e solidale è un aiuto allo sviluppo equilibrato, una forma di lotta alla povertà dei Paesi in via di sviluppo che si basa su pochi ma ben saldi principi: un prezzo più equo pagato ai lavoratori, relazioni commerciali durature, opere sociali per le comunità coinvolte, sostenibilità ambientale dei processi di lavorazione. Dal commercio equo e solidale, inoltre, arrivano prodotti di grande qualità che incontrano il favore dei cittadini italiani. Tanto che oggi nel Paese sono presenti oltre 5.500 punti vendita in cui si commercializzano i prodotti equo-solidali.
Non si tratta dunque di una forma assistenziale o umanitaria di sostegno al reddito, quanto piuttosto di una cooperazione duratura per sviluppare capacità imprenditoriali dei produttori, generalmente rappresentati da piccole organizzazioni a carattere familiare o strutturate in cooperative, favorendo la loro crescita economica attraverso la commercializzazione dei prodotti nei mercati dei paesi ricchi.
Fra le misure previste dalla proposta di legge: l’istituzione di un Albo nazionale e di un’Autorità delle organizzazioni di commercio equo e solidale, l’istituzione della Giornata nazionale del commercio equo e solidale, la previsione di capitolati di gara negli appalti pubblici con meccanismi che promuovano l’utilizzo di prodotti del commercio equo e solidale, l’istituzione di un fondo per la promozione del commercio equo e solidale di 20 milioni di euro per i primi tre anni dall’entrata in vigore della legge presso il Ministero dello sviluppo economico.
di Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera
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