In molti sport, come il calcio e il rugby, il cartellino rosso è il simbolo che determina l’espulsione dal campo durante una partita in caso di fallo da parte di un giocatore. Nel 2002, il Programma internazionale dell’ILO per l’eliminazione del lavoro minorile (IPEC) ha deciso di utilizzare questo simbolo in una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica mondiale sulla prevenzione, il contrasto e l’eliminazione del lavoro minorile. (
http://www.ilo.org/rome/attivita/eventi-e-riunioni/WCMS_242747/lang--it/index.htm)
Il «Cartellino rosso» dell’ILO serve ad informare il pubblico sulla questione del lavoro minorile e a rafforzare il movimento mondiale per l’eliminazione di questa piaga che coinvolge 168 milioni di minori nel mondo, di questi 85 milioni lavorano in condizioni particolarmente pericolose o dannose per la salute.
Il 12 giugno 2014 viene lanciata una nuova edizione della campagna «Cartellino rosso al lavoro minorile», in occasione dell’inizio del Campionato mondiale di calcio in Brasile. A questa campagna aderiscono organizzazioni, celebrità, atleti e chiunque desideri partecipare e far sentire la propria voce per mettere fine allo sfruttamento del lavoro minorile. PARTECIPA ANCHE TU!
I numeri del lavoro minorile
In tutte le parti del mondo, sono 168 milioni i minori che lavorano, di questi 85 milioni lavorano in condizioni pericolose.
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- In tutto il mondo, il numero di minori che lavorano è diminuito di un terzo dal 2000, passando da 246 milioni a 168 milioni.
- Dal 2000, il numero dei minori che eseguono lavori pericolosi è passato da 171 milioni a 85 milioni.
- I minori che lavorano sono più numerosi in Asia e nel Pacifico (quasi 78 milioni, cioè il 9,3% dell'insieme dei minori).
- L’incidenza la più forte si rileva in Africa sub sahariana (59 milioni, che corrispondono a oltre il 21% dell’insieme dei minori).
- L’America Latina e i Caraibi contano 13 milioni di minori che lavorano (8,8% del totale).
MATERIALI DELLA CAMPAGNA "CARTELLINO ROSSO"