Tobin Ue. L’Ecofin trova l’intesa: sì alla tassa sulle transazioni finanziarie con applicazione graduale a partire dal 2016. Perplessa la campagna italiana ZeroZeroCinque: “compromesso poco audace”. (http://www.valori.it/finanza/tobin-l-accordo-ue-delude-attivisti-7475.html)

Una tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) armonizzata a livello europeo da applicare a partire dal 1° gennaio 2016. È l’obiettivo raggiunto oggi dall’Ecofin con l’intesa definitiva sul progetto continentale della “Tobin tax” (per citare la denominazione più diffusa sebbene la TTF sia diversa dalla tassa elaborata negli anni '60 dal Premio Nobel per l’Economia James Tobin) da parte degli undici Paesi della cooperazione rafforzata (Germania, Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Austria, Grecia, Belgio, Estonia, Slovenia e Slovacchia). L’accordo prevede l’applicazione di un’aliquota pari allo 0,1% sugli scambi dei titoli finanziari con l’esclusione dei derivati che subirebbero invece una tassazione allo 0,01%. Al centro dell’intesa un’introduzione graduale a partire dalla tassazione colpendo inizialmente soltanto le azioni e alcuni titoli derivati. Non si esclude, come iniziativa dei singoli Stati, l’estensione della tassa ad altri tipi di titoli ma non è escluso, al tempo stesso, che l’aspetto ultimo dell’imposta possa variare dal momento che, ammettono i Paesi promotori, entro la fine dell’anno dovrebbero essere elaborate in via definitiva “soluzioni che terranno anche conto delle perplessità espressi dagli Stati che non partecipano alla Cooperazione rafforzata”. Il Regno Unito, principale oppositore del progetto, promette ovviamente battaglia.

L’intesa raggiunta oggi rappresenta un passo avanti nell’iter di introduzione della tassa ma non per questo sembra soddisfare più di tanto i suoi grandi sostenitori, a partire dagli attivisti delle campagne internazionali. “L’annuncio di oggi è ben lontano da ciò che ci si aspettava, ovvero un’ambiziosa TTF europea, con una base imponibile ampia e di difficile elusione, una misura fiscale che contrasti efficacemente le dinamiche speculative sui mercati finanziari continentali e che contribuisca a far pagare alla finanza il suo giusto contributo alla collettività” commentano da ZeroZeroCinque, l’iniziativa che riunisce oltre cinquanta organizzazioni e reti della società civile italiana e lavora in collaborazione con le altre campagne internazionali. “L’Europa perde un’occasione se non rende immediatamente più concreto e meno vago questo accordo” aggiunge Leonardo Becchetti, Ordinario di Economia Politica dell’Università di Roma "Tor Vergata" e portavoce ZeroZeroCinque. “La finanza – aggiunge - può e deve fare molto di più per risolvere i problemi dell’economia reale soprattutto dopo aver provocato una drammatica crisi globale che ha gravemente peggiorato i bilanci pubblici e ridotto le risorse per tutto ciò che migliora la vita dei cittadini”.

A deludere, in modo particolare, è la mancanza di precisazione sull’utilizzo dei ricavi previsti. Una carenza, quest’ultima, che lascia perplessi. “Omettendo qualsiasi riferimento a come i proventi della TTF verrebbero utilizzati, i governi non stanno certo dando rassicurazioni alle fasce di popolazione più povere in Europa e nel mondo” rileva ancora ZeroZeroCinque. “L’Italia, che ha sottoscritto la dichiarazione resa oggi all’Ecofin, ma che è rimasta incomprensibilmente silente durante il dibattito pubblico, ha ora una grande responsabilità, in quanto è proprio durante il prossimo semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea che va assicurato il massimo sforzo per non vanificare totalmente il lavoro svolto in quest’anno di negoziato e osare decisamente di più per ottenere il risultato di una TTF europea efficace, con ampia base imponibile e le cui risorse siano destinate alla lotta alla povertà in Italia e nel mondo e alla mitigazione delle esternalità negative dei cambiamenti climatici".

Matteo Cavallito

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