Expo Milano 2015 nasce per essere un grande cantiere di discussione, approfondimento, proposta. Per favorire la partecipazione di tutto l’uomo e di tutti gli uomini sul tema Nutrire il Pianeta Energie per la Vita. Una grande assise planetaria convocata per affrontare le sfide fondamentali per il futuro della terra e dell’umanità. (http://www.arciculturaesviluppo.it/blog/2014/04/29/fondazione-triulza-il-terzo-settore-ad-expo-2015/)

di Sergio Silvotti, Presidente Fondazione Triulza

Il dossier di candidatura di Expo Milano 2015 propone un grande cantiere di discussione sui temi cruciali per il futuro della terra e dell’umanità e prevede, anche per questo, la presenza inedita mai prevista nella storia delle esposizioni universali, delle organizzazioni della società civile

Con l’aggiudicazione a Milano dell’esposizione universale del 2015 si sono aperti due “cantieri”: quello dei mattoni e quello delle idee, delle analisi e delle esperienze con cui donne, uomini ed Enti in ogni parte del Mondo potranno affrontare il tema Nutrire il Pianeta Energie per la Vita.

Il primo deve terminare entro il primo di maggio 2015 con la consegna di beni e servizi necessari a celebrare il secondo che vi troverà da maggio a ottobre il luogo di un’assise planetaria per promuovere in ogni parte del mondo attenzioni e progetti su come nutrire il pianeta e rispettare e moltiplicare le energie per la vita.

Il terzo settore italiano e internazionale ha analizzato i rischi e le opportunità di una partecipazione ad Expo Milano 2015. Ha valutato quanto il cantiere immateriale, quello dell’assise planetaria e di un confronto libero e sincero sull’attuale modello di sviluppo, le sue contraddizioni e le possibili soluzioni rischia di essere messo in second’ordine rispetto a quello delle strutture, da una concezione inveterata che fa delle esposizioni universali un’occasione per celebrare i fasti del mercato e la lungimiranza dei Governi. Ha analizzato con attenzione se e come fosse possibile non permettere la totale inversione del rapporto fra i due “cantieri”, come partecipare da protagonista a una discussione ineludibile, per fare in modo che Expo Milano 2015 possa essere il punto di partenza di un cambiamento necessario e urgente del modello di sviluppo del pianeta e dei rapporti fra i popoli della terra. Ha inoltre valutato a quali condizioni era possibile assumere un ruolo nella costruzione del primo padiglione della società civile nella storia delle esposizioni universali.

Abbiamo scelto di rispondere tutti insieme a questi interrogativi perché solo così possiamo contare di avere una presenza protagonista in quel dibattito, abbiamo scelto di fare dei sei mesi in cui si svolgerà Expo Milano 2015 un primo grande momento di lavoro per accreditare analisi, obiettivi e strategie su cui lavorare negli anni futuri. Abbiamo letto Expo come un’opportunità per vantare il giusto riconoscimento al valore delle esperienze e delle proposte che la società civile di tutto il mondo, organizzandosi, ha realizzato e sta progettando lavorando sul tema Nutrire il Pianeta Energie per la Vita.

Nel luglio del 2013 le principali reti di terzo settore nazionali e internazionali hanno costituito Fondazione Triulza: lo strumento per partecipare ad Expo Milano 2015 e organizzare il Padiglione Cascina Triulza con l’obiettivo di portare all’interno di Expo la voce della società civile: per permettere a tutti, anche a chi non ha mai potuto, di prendere la parola in un assise internazionale sul futuro della terra e dell’umanità.

Ci siamo così candidati a:
  • ospitare le organizzazioni della società civile di tutto il mondo al Padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015,
  • favorire una partecipazione protagonista delle esperienze e progetti della società civile,
  • promuovere l’incontro, il confronto e la collaborazione fra le organizzazioni della società civile e gli altri soggetti economici e sociali sia pubblici sia privati.
L’orizzonte in cui si collocano questi nostri investimenti è l’apertura di un cantiere permanente di idee, progetti, attività e proposte in grado di offrire un contributo di fraternità che completi ed inveri il compito delle forze produttive, degli Stati di costruire un mondo fondato sulla libertà e l’uguaglianza per tutti i Popoli della Terra.

Abbiamo scelto di “andare a vedere”, sapendo che non è più sostenibile un ordine mondiale in cui alla parte più viva e preziosa della popolazione non viene concessa la parola e men che meno la possibilità di concorre a disegnare le politiche attraverso le quali costruire un mondo migliore. Abbiamo scelto di giocare questa sfida a viso aperto perché sono le esperienze che quotidianamente facciamo in tutto il mondo le poche che ancora assicurano un minimo di coesione sociale, di rispetto per la terra, di sostegno a donne e uomini perché ritrovino la fiducia di riappropriarsi del proprio futuro e costruire una vita degna di essere vissuta.

Condizione necessaria per poter giocare una simile partita è avere un ruolo di partecipanti a pieno titolo ad Expo, necessaria ma non sufficiente: dovremo mettere nelle condizioni le grandi energie della società civile di convergere su obiettivi e strategie e su queste basi confrontarsi sia con le realtà produttive sia con gli Stati.

Il diciotto di febbraio di questo anno abbiamo sottoscritto con Società Expo un contratto di partecipazione e abbiamo così soddisfatto la prima condizione. Siamo ora a lavorare alla seconda: lo faremo tutti insieme perché non c’è altro modo, lo faremo a viso aperto perché così siamo abituati, lo faremo con determinazione perché non vogliamo rinunciare a svegliarci e sognare.

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