In Europa il 28% dei minori è a rischio povertà, quota che sale fino al 33,8% in Italia. A rivelarlo è il primo rapporto di Save the children sulla povertà minorile nell’Ue, pubblicato in vista delle elezioni europee di maggio. (http://www.euractiv.it/it/news/sociale/9065-poverta-appello-save-the-children-a-partiti-ue.html)

Viola De Sando

Il rapporto 'Povertà ed esclusione sociale minorile in Europa - In gioco i diritti dei bambini' denuncia un problema che colpisce tutti i paesi dell'Unione, compresi quelli del Nord Europa. Dal 2008 al 2012 il numero dei minori a rischio è aumentato di 1,5 milioni di unità, raggiungendo quota 27 milioni, ossia il 28% di tutta la popolazione europea under 18.

In Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Norvegia, Olanda, Repubblica Ceca, Slovenia e Svezia, la percentuale dei minori a rischio povertà o esclusione sociale varia dal 12 al 19%; in Italia raggiunge il 33,8%. In Grecia, Lettonia e Ungheria varia tra il 35 e il 41%, mentre in Bulgaria e Romania arriva fino al 52%.

La crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 e la mancata redistribuzione delle risorse, denuncia Save the children, sono le principali cause della povertà e dell’esclusione sociale dei minori nell’Ue. I figli di genitori che hanno avuto difficoltà lavorative a seguito della crisi, infatti, sono esposti il 56,7% in più al rischio di povertà o esclusione sociale. Solo la metà degli stati membri - e l’Italia non è tra questi - ha risposto adeguatamente al problema garantendo servizi per l’infanzia ad almeno un terzo della popolazione sotto i 3 anni entro il 2010.

Il rapporto evidenzia anche le diverse dimensioni che incidono sulla povertà o sull’esclusione sociale, partendo dalle condizioni abitative. In Europa l’11% dei nuclei familiari destina più del 40% del reddito all’abitazione, riducendo la possibilità di far partecipare i minori ad attività culturali, formative e ricreative con i loro coetanei.

Anche il livello di istruzione delle famiglie ha un ruolo fondamentale: dal 2008 al 2012 la percentuale di minori a rischio povertà o esclusione sociale è aumentata di circa il 6% (raggiungendo il 61%) tra i figli di genitori con un basso livello di istruzione, mentre nelle famiglie con un grado di istruzione elevato l’aumento è stato dello 0,5%.

In vista delle elezioni europee del prossimo maggio, Save the children ha chiesto a tutti i partiti politici di mettere al centro dei propri programmi il problema della povertà minorile.

Valerio Neri, direttore generale dell'organizzazione, ha inoltre chiesto al Governo italiano di inserire “adeguati investimenti per l’infanzia come priorità nell’agenda del prossimo semestre di presidenza del Consiglio europeo”. In linea con questa richiesta, il prossimo 12 maggio Save the children lancerà in Italia la campagna contro la povertà de minori “Illuminiamo il futuro” e presenterà un programma nazionale di intervento a sostegno dei bisogni educativi di bambini e adolescenti.

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