Dall’inizio del 2008 al 31 dicembre 2013 il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro ha gestito 16.298 richieste di consulenza riguardanti bambini e adolescenti in difficoltà. Rispetto al totale delle richieste, in 5.376 casi (1 caso su 3) sono state segnalate una o più forme di abuso/maltrattamento, per un totale di 8.885 forme di violenza contro bambini e adolescenti. Questo dato conferma il fenomeno della polivittimizzazione: un bambino vittima di una violenza, ad esempio fisica, ha infatti un’elevata probabilità di essere contemporaneamente vittima anche di altre forme di violenza, ad esempio psicologica o sessuale. (http://www.nonstiamozitti.azzurro.it/la-violenza-in-italia-i-dati-di-telefono-azzurro/)

Negli ultimi 5 anni, Telefono Azzurro ha ricevuto 1.800 segnalazioni di violenze fisiche, 626 di violenze sessuali, 3.056 di violenze psicologiche e 1.709 di trascuratezza. Significa che sono stati segnalati 1.438 casi di violenza in media ogni anno, 4 al giorno.

La tipologia di violenza maggiormente segnalata e diffusa è l’abuso psicologico, in particolare riferito a situazioni di conflittualità all’interno della famiglia (47,4%) o in cui il bambino/adolescente viene terrorizzato (23,7%). Le violenze fisiche più diffuse sono le percosse (63%), gli abusi sessuali più diffusi appartengono alla categorie dei toccamenti (40%), mentre la maggior parte dei casi di trascuratezza riguarda incuria (78,7%) e inadeguatezza del genitore (18,6%).

Guardando ai trend, nel periodo 2008-2013 è possibile osservare un aumento rilevante della percentuale di minorenni stranieri vittime di violenza, in particolare abusi fisici (dal 17,5% nel 2008 al 30,5% nel 2013) e sessuali (dall’8,8% nel 2008 al 30,5% nel 2013).

Analisi approfondite hanno mostrato che l’aumento delle vittime straniere riguarda maggiormente i bambini della fascia dagli 0 ai 10 anni per i casi di violenza fisica e di trascuratezza, mentre nei casi in cui la violenza è sessuale o psicologica tale aumento riguarda sia i più piccoli che gli adolescenti.

La maggior parte delle vittime di violenza sono di sesso femminile (53,1% vs. 46,9% di maschi), sebbene per alcune tipologie, ad esempio l’abuso sessuale, vi sia uno scarto maggiore tra i due generi (68,1% femmine e 31,9% maschi). Rimane comunque degno di nota il fatto che, per tutti i tipi di abuso, anche la percentuale di maschi che chiedono aiuto, perché vittime di violenza, sia rilevante.

La percentuale di adolescenti (dai 15 ai 18 anni) vittime di violenza è aumentata sensibilmente nel corso degli anni (dal 22,3% nel 2008 al 33,4% nel 2013). Tale aumento si è verificato per tutte le tipologie di abuso, ma risulta particolarmente evidente non tanto nei tipi di abusi più violenti ed eclatanti, come quelli fisici e sessuali, ma soprattutto nei casi di abuso psicologico e inadeguatezza genitoriale.

Il responsabile dell’abuso è di sesso femminile nel 46,6% dei casi, e maschile nel 53,4% dei casi. Nei casi di abuso sessuale il responsabile è frequentemente un soggetto di sesso maschile (88,1%), mentre nei casi di trascuratezza è più spesso coinvolto un responsabile di sesso femminile (64,1%), frequentemente la madre.

Si conferma il dato, messo il luce da tempo dalle statistiche di Telefono Azzurro, secondo cui la maggior parte degli abusi segnalati vengano messi in atto da persone conosciute (oltre l’80% dei casi), per lo più appartenenti al nucleo familiare o addirittura un genitore (madre 46,6% e padre 39,6%).

Inoltre, secondo i dati dell’Associazione, è in crescita il numero di bambini/adolescenti autori di violenze sessuali (dal 6,4% nel 2008 al 14,6% nel 2012).


La chat di Telefono Azzurro

La chat di Telefono Azzurro è attiva dal 7 dicembre 2010 e fino al 31 dicembre 2013 ha gestito 1.074 richieste di consulenza in chat riguardanti bambini e adolescenti in difficoltà. Rispetto al totale delle richieste, in 125 casi (1 caso su 10) sono state segnalate una o più forme di violenza. Nel periodo di riferimento, la tipologia di violenza maggiormente segnalata e diffusa quella fisica. I casi segnalati sono triplicati in 2 anni: dal 4,13% del 2011 al 12,74% del 2013.

Nel periodo di riferimento, Telefono Azzurro ha ricevuto 95 segnalazioni di abuso fisico, 15 di abuso sessuale, 6 di abuso psicologico e 9 di trascuratezza. Significa che sono stati segnalati 42 episodi di abuso in media ogni anno, quasi 1 caso alla settimana. Dei 118 casi di cui si conosce il genere della vittima, in più di due casi su tre (77,1%) le vittime sono femmine, mentre nel 22,9% dei casi sono maschi.

Le violenze subite crescono al crescere dell’età delle vittime: il 58,54% delle vittime di violenza ha tra i 15 ed i 17 anni; il 39,84% ha tra i 12 e i 14 anni, mentre i bambini tra i 9 e gli 11 anni rappresentano l’1,62% delle segnalazioni in chat. Il dato non deve sorprendere in positivo, poiché la chat è uno strumento utilizzato maggiormente a partire dalla preadolescenza. I bambini sotto i 12 anni, quindi, preferiscono contattare Telefono Azzurro attraverso la linea telefonica, come il trend dei dati della Linea di Ascolto dimostra.

Si conferma il dato, messo il luce da tempo dalle statistiche di Telefono Azzurro, secondo cui la maggior parte delle violenze segnalate vengano messe in atto da persone conosciute (la totalità dei casi raccolti in chat), per lo più appartenenti al nucleo familiare ristretto o allargato. Le violenze avvengono quasi sempre in famiglia: bambini e adolescenti che chattano con Telefono Azzurro riportano più abusi all’interno delle famiglie (85,34%), il resto degli abusi avvengono fuori dal contesto famigliare (7,76%). Nel 6,90% dei casi di violenza gestiti nel periodo di riferimento, bambini e adolescenti non hanno comunicato ai consulenti di Telefono Azzurro il responsabile delle violenze.

Bambini e adolescenti che chattano con Telefono Azzurro su situazioni di violenze e abusi spesso non ne hanno mai parlato prima. Altri invece hanno provato a parlarne con i genitori, che hanno chiesto loro di non parlarne con altri e di far finta di nulla. Alcuni dei bambini e degli adolescenti non hanno una richiesta specifica: desiderano poter raccontare a qualcuno quanto successo. Molti bambini e adolescenti desiderano invece avere consigli su come poter interrompere situazioni di violenza che si perpetuano, spesso in famiglia.

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