di Riccardo Bonacina Silvio Berlusconi, al termine del Consiglio dei ministri, ha reso noto - in una conferenza stampa a Palazzo Chigi i termini dell'aiuto italiano ai Paesi dell'Asia. L'Italia si e' fatta onore nell'emergenza seguita al maremoto che ha colpito il sud-est asiatico: lo Stato ha infatti deciso di contribuire con 70 milioni di euro gia' stanziati e di ''condonare'' oltre 38 milioni di debiti dovuti da Indonesia e Sri Lanka. A questa cifra si aggiungono le raccolte private nella quale sono convogliati i fondi inviati dai cittadini (28 milioni sono stati raccolti attraverso gli sms, 4 milioni attraverso la telefonia fissa , 4 milioni e 700 mila tramite versamento alle banche, 4 milioni dalle carte di credito e 2 milioni e 600 mila grazie alla sottoscrizione diretta sul fondo nazionale per la Protezione civile.): 43 milioni e 300mila euro. Il totale dell'aiuto italiano arriva cosi' ad ''oltre'' 150 milioni di euro: ''la generosita' dei cittadini italiani e' stata superiore a quella messa in atto negli altri paesi europei''. Cosi' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine del Consiglio dei ministri, ha reso noto - in una conferenza stampa congiunta a Palazzo Chigi con i ministri dell'Interno, Giuseppe Pisanu, e degli Esteri, Gianfranco Fini, e alla presenza del responsabile delle protezione civile, Guido Bertolaso - i conti definitivi degli aiuti italiani, tra diretti e indiretti, alle popolazioni colpite dal maremoto in Asia. Il capo del governo ha fatto chiarezza anche sulla gestione dei fondi, tema che nei giorni scorsi aveva sollevato dure critiche: ''L'utilizzo dei fondi avra' una suddivisione chiara e precisa'', ha detto Berlusconi. ''La Protezione civile si occupera' delle risorse donate dagli italiani, mentre alla Farnesina tocchera', in collaborazione con la Protezione Civile, la gestione dei fondi del governo'', pari a 70 milioni di euro. Berlusconi ha illustrato la destinazione dei fondi italiani spesi ad oggi: 4 milioni sono stati utilizzati per gli interventi immediati; 38 sono i debiti cancellati a Sri lanka e Indonesia (all'Indonesia il debito da 31 milioni di euro di aiuti per il 2005. Secondo quanto ha deciso il governo italiano, questa cifra sara' trasformata in investimenti di carattere umanitario nel Paese del sud-est asiatico). Sono inoltre stati rimpatriati con aerei italiani 4mila concittadini e 341 stranieri di 30 nazionalita' diverse. ''Abbiamo inviato in loco - ha precisato il premier - tre equipe mediche che hanno aperto ospedali: in Sri Lanka curiamo con due ospedali 400 pazienti al giorno. I Canadair sono serviti moltissimo, perche' non c'erano strade e servivano mezzi capaci di ammarare''. Il presidente del Consiglio ha quindi illustrato il lavoro svolto per aiutare le popolazioni colpite dal maremoto ricordando come si sia insediato un comitato per l'indirizzo sulle spese da effettuare e un comitato amministrativo del quale fanno parte un giudice costituzionale e due funzionari del ministero dell'Economia per il monitoraggio delle spese. ''Ora - ha annunciato il presidente del Consiglio - si apre una seconda fase, si stanno esaminando tutte le possibilita' di intervento''. Gli aiuti italiani si indirizzeranno pero' soprattutto in Sri Lanka. Berlusconi ha illustrato le foto di strutture ospedaliere elencando una ad una quelle che saranno costruite grazie agli aiuti: un centro infantile, una scuola, due campi per l'assistenza medica, un campo per rifugiati, un'altra scuola elementare per circa 400 alunni, opere per consentire l'approdo di traghetti, una serie di case che saranno messe a disposizione dei salesiani. Il governo ha fatto pure il punto degli italiani che mancano all'appello dopo il maremoto del 26 dicembre. Il ministro degli Interni Giuseppe Pisanu ha detto che ''allo stato attuale, tra Thailandia e Sri Lanka, risultano ancora 190 italiani dispersi e irreperibili''. Rispetto a tre giorni fa, il numero e' calato di 78 unita'. ''Dei dispersi, 175 sono in Thailandia e 15 in Sri Lanka. Pisanu ha anche parlato di altre 24 persone che risulterebbero irreperibili, ma gia' da prima del maremoto, in altri paesi dell'area. Si sta lavorando - ha detto il ministro - sull'irreperibilita' di queste persone, che potrebbe essere antecedente al periodo del disastro''. Pisanu ha poi annunciato che sono stati 51 i prelievi di Dna effettuati in Italia per cercare di risalire all'identita' dei nostri connazionali morti: gli esami ''sono stati effettuati affinche' i codici genetici vengano confrontati con le informazioni della banca dati in Thailandia relativi ai test fatti sui cadaveri ritrovati in quelle zone''. Fini ha evidenziato il ''grande'' spirito di coesione istituzionale che ''ha animato tutti: noi alla Farnesina abbiamo solo coordinato i vari soggetti impegnati a fronteggiare questa emergenza''. Lo Stato italiano, ha quindi puntualizzato, ''ha mantenuto gli impegni assunti'' in sede internazionale e ''nessuno potra' dire che c'e' stata solo una grande solidarieta' popolare e che al contrario c'e' stato un governo parsimonioso''. Il capo della diplomazia italiana ha poi annunciato che il decreto varato oggi a Palazzo Chigi comprende anche il trasferimento al ministero degli Esteri del Fondo globale per la lotta alle grandi epidemie, come l'Aids, per un ammontare di 180 milioni di euro''. Infine, il titolare della Farnesina ha ricordato che a Bruxelles ''l'Italia e' stata particolarmente apprezzata per la serieta' nell'indicazione, anche temporale, degli stanziamenti per il maremoto nel sud-est asiatico''. Vita, 14 gennaio 2005

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