Roma. Al 31 dicembre 2011 le organizzazioni non profit attive in Italia sono 301.191, il 28% in più rispetto al 2001 (anno dell’ultima rilevazione censuaria sul settore), con una crescita del personale dipendente pari al 39,4%. La parte più “imprenditoriale” del non profit, quella relativa alle istituzioni con addetti, ha registrato un aumento più contenuto, ma ampiamente positivo (+9,5%). Le unità locali delle istituzioni non profit sono 347.602 (+37,3% sul 2001). E’ quanto emerge dall’ultimo censimento Istat delle istituzioni non profit. (http://www.volontariatoggi.info/litalianonprofit-genere-lavoro-301mila-organizzazioni-piu-394-dei-dipendenti/)

LAVORO E NON PROFIT - Il settore non profit conta sul contributo lavorativo di 4,7 milioni di volontari, 681 mila dipendenti, 270 mila lavoratori esterni, 5 mila lavoratori temporanei. Sono inoltre presenti altre tipologie di risorse umane che prestano a vario titolo la loro attività nelle istituzioni rilevate: 19 mila lavoratori comandati/distaccati, 40 mila religiosi e 19 mila giovani del servizio civile.

OLTRE LE QUOTE ROSA - La prevalenza “rosa” si conferma anche a livello territoriale e settoriale: in tutte le regioni la quota delle donne tra i lavoratori retribuiti è infatti superiore a quella degli uomini; fra i settori di attività, con l’eccezione della Protezione dell’ambiente (con 4 lavoratrici su 10 lavoratori), delle Attività sportive (8 su 10) e della Protezione degli animali (9 su 10), tutti gli altri vedono una maggioranza di lavoratrici rispetto ai lavoratori.

UN SETTORE GIOVANE - I volontari che operano nelle istituzioni non profit italiane sono nel complesso più giovani che anziani: 950 mila hanno infatti meno di 29 anni (pari al 20%, di cui il 4% ha meno di 18 anni) a fronte di 704 mila volontari over 64 (14,8%). Il 43,2% dei volontari ha tra i 30 e i 54 anni rispetto al 22% dei 55-64enni.

IL LIVELLO DI ISTRUZIONE - Un volontario su due è in possesso di un diploma di scuola superiore, quelli che hanno conseguito al più la licenza media sono il 29,4% mentre i laureati rappresentano il 20,5% del totale nazionale. In un’ottica di genere, le volontarie in possesso di laurea sono il 23,4% contro il 18,7% dei volontari. Al contrario, i volontari diplomati sono il 31% a fronte del 26,8% di volontarie.

I SETTORI - Questa tornata censuaria ha, per la prima volta rispetto a quelle passate, rilevato i servizi erogati dalle istituzioni non profit, e ciò ha permesso un’analisi di dettaglio sulle attività svolte. I servizi più diffusi sono quelli relativi al settore Cultura, sport e ricreazione (dove è presente la quota più elevata di istituzioni non profit), in particolare rivolti all’Organizzazione di eventi sportivi (indicata dal 23,7% delle Istituzioni), di corsi per la pratica sportiva (20%) e di eventi, feste, sagre e altre manifestazioni (indicata dal 19,7% delle Istituzioni).

LE ENTRATE - Il totale delle entrate di bilancio delle istituzioni non profit è risultato pari a 64 miliardi di euro, mentre le uscite totali ammontano a 57 miliardi.

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