A Rai Sport 1 ne parla anche l'UISP. Famiglie, sport e crisi: i tre elementi di un problema dalla non facile soluzione che Rai Sport 1 sta affrontando nella sua trasmissione Pomeriggio da campioni. Il tema infatti è stato già trattato a febbraio, quando ospite in studio è stata Mattia Morena, direttrice dell’impianto Uisp Fulvio Bernardini di Roma (per guardare il video clicca qui).

La scorsa settimana, invece, la trasmissione ha ospitato Chiara Muglia, istruttrice di pattinaggio artistico a rotelle presso il Fulvio Bernardini con la sua Asd. In studio anche due mamme che devono gestire le difficoltà quotidiane legate al risparmio e alla scelta di far praticare attività sportiva ai ragazzi. Per guardare il video della trasmissione clicca qui.

“La difficoltà sta già nella scelta di destinare parte delle risorse del budget familiare allo sport – afferma una delle mamme ospiti in studio - Ci sono sport che hanno costi maggiori, il pattinaggio a rotelle è uno di questi: body, spostamenti per campionati e gare, viaggi, alberghi, oltre alla retta mensile della scuola. Anche solo per l’acquisto dei pattini di pre-agonistica arriviamo a 350 euro”.

Risponde Chiara, che insegna pattinaggio artistico alle ragazze del quartiere Pietralata a Roma, presso l’impianto Bernardini: “Ho fondato recentemente un’associazione sportiva dilettantistica con altre ragazze che non superano i 30 anni e ci siamo affiliate all’Uisp. Abbiamo una missione, siamo cresciute nella Uisp, per noi il Fulvio Bernardini è stato un punto di riferimento e lo è tuttora per i giovani della zona. Molti si sono salvati da strade pericolose grazie allo sport. Ora noi ci mettiamo al servizio dei bambini che crescono nelle nostre periferie.

Nei genitori purtroppo percepisco tanta preoccupazione: perché i bambini di oggi sono sempre chiusi in casa, davanti al pc e non si confrontano più nemmeno tra di loro. Noi a scuola giocavamo in gruppo, si stava insieme, lo sport è aggregazione, condivisione, si impara a fidarsi dell’altro, indipendentemente dalla provenienza, dalla religione o dal colore della pelle. Io credo ancora nello sport e in tutte que lle persone che come noi sentono questa missione, per questo abbiamo scelto, insieme al Bernardini, di seguire questa strada".

"L’impiantistica sportiva è un altro problema importante, perché non si investe nel settore - conclude Chiara Muglia - Noi facciamo pattinaggio in una pista dissestata, all’aperto, quindi se piove stiamo a casa: sono condizioni folli e nessuna risposta arriva nemmeno dal Coni”.

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