L’industria tedesca spende il doppio in risorse materiali di quel che impiega in risorse umane. Prima di tutto lasciatemi dire un sincero grazie a Barbara Hendricks, ministro tedesco per l’Ambiente, al Sindaco di Hannover, agli organizzatori di Hannover Messe e a tutti i partecipanti per i loro sforzi per tradurre in azione le opportunità offerte dall’eco-innovazione; per il loro contributo alla trasformazione del nostro attuale modello di produzione e consumo in un’ economia efficiente in risorse che risponda alle esigenze future della società.
Negli ultimi 4 anni la Commissione europea ha messo l’efficienza delle risorse al centro della strategia strutturale economica europea – Europa 2020. Le nostre ambizioni ambientali vengono sempre più considerate come parte integrante della nostra strategia di competitività, non come un vincolo. E parlo non solo delle promettenti tecnologie verdi che vediamo qui ad Hannover Messe. Sto parlando di tutta l’economia. Perché se le imprese europee di tutte le dimensioni e in tutti i settori non si tengono pronte per la futura pressione sulle risorse, non sopravvivranno.
Ecco perché, nel 2011, la nostra Resource Efficiency Roadmap ha illustrato l’obiettivo generale di dissociare la nostra crescita economica dall’uso delle risorse.
I tedeschi hanno una reputazione mondiale per l’efficienza, quindi forse non è così sorprendente che siano stati i più veloce nel capire l’importanza dell’efficienza delle risorse. La Germania si è data un obiettivo decennale. Le imprese manifatturiere tedesche spendono il doppio in risorse materiali di quel che impiegano in risorse umane, quindi ha completamente senso utilizzare tali materiali nel modo più produttivo possibile.
Mi trovo, come Commissario europeo all’Ambiente, a parlare molto di politica industriale, di tagliare i costi della produzione, aumentare la competitività e creare posti di lavoro. Ma questo approccio di un “nuovo ambientalismo” è coerente con alcuni obiettivi ambientali più familiari. Gli ambientalisti parlano da molti anni dell’importanza del riciclo, un’altra area nella quale la Germania fa relativamente bene. Riciclare significa sostanzialmente che, invece di seppellire i materiali in discarica, quando sono stati utilizzati una volta, li “pompare” di nuovo verso un uso produttivo. Si tratta di un sistema di economia circolare; è efficiente nelle risorse; significa che otteniamo più valore aggiunto da ogni tonnellata di materiale. E di solito utilizzando molta meno energia. Non abbiamo inventato l’idea di economia circolare, ma oggi, di fronte alla pressione globale sulle risorse, gli argomenti economici e commerciali per far questo sono diventati travolgenti.
Non dobbiamo sprecare il potenziale dei rifiuti. Ecco perché, entro poche settimane presenterò i nuovi obiettivi per il riciclaggio dei rifiuti e per la riduzione delle discariche. E questa la volontà centrale di un approccio più completo per il passaggio ad un’economia circolare, in particolare nei settori delle costruzioni e del cibo.
Gran parte del lavoro per ottenere questo dovrà essere fatto dagli Stati membri e dal settore privato; ma la Commissione europea sta anche lavorando per modellare le condizioni quadro per accelerare la transizione verso un’economia circolare.
Dal 2012 l’Eco-innovation Action Plan ha affrontato politiche ed i quadri normativi, le opportunità di lavoro, la finanza e sostegno alle PMI ed alla cooperazione internazionale per aiutare a creare una domanda più forte e più stabile di mercato per l’eco-innovazione.
La nostra prossima comunicazione sull’economia circolare e la revisione della normativa sui rifiuti pone l’accento sulla necessità di un cambiamento di sistema adattato all’eco-innovazione e per la sua diffusione in tutti i settori dell’economia. I progetti in mostra oggi e domani mostrano il tipo di soluzioni che dobbiamo incoraggiare in futuro.
Questo è il motivo per cui questa edizione del Forum si concentra sui principali attori dell’economia circolare: quello che io chiamo “A, B, C”, Authorities, Businesses and Citizens. Tutti hanno un ruolo nel fare in modo che non vada sprecato il potenziale per una maggiore efficienza delle risorse nelle città. Nel corso dei prossimi due giorni, sentiremo esempi di come questi attori possono guidare la transizione del sistema.
Intervento di Janez Potocnik, Commissario europeo per l’Ambiente, all’apertura del 16° Forum Europeo “Wasted Potential” sull’eco-innovazione – Hannover, 7 Aprile 2014
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