A ogni innalzamento della concentrazione degli inquinanti dell'aria «seguono immancabilmente nei 10 giorni successivi più morti e ricoveri». Napoli, Roma e Milano i centri più a rischio / Città che vai, blocco che trovi / Metropoli sotto assedio
Dieci mila morti l'anno per colpa dell'inquinamento. Questo il dato che emerge moltiplicando i risultati di uno studio epidemiologico condotto su quindici città italiane per il totale della popolazione della penisola. Napoli, Roma e Milano i centri urbani più a rischio, seguiti da Bologna, Genova, Palermo e Verona. A tracciare il bilancio è un articolo de L'Espressò che in edicola oggi.
L'indagine Misa-2, pubblicata come supplemento della rivista Epidemiologia & Prevenzione, «ha messo in correlazione - spiega un articolo - giorno per giorno per sei anni mortalità e ricoveri delle 15 città italiane più popolose con gli andamenti delle centraline che monitorano i principali inquinanti per tutto il periodo 1996-2002».
Ad ogni innalzamento della concentrazione degli inquinanti dell'aria «seguono immancabilmente nei dieci giorni successivi più morti e ricoveri», per un totale di decessi «stimati in un anno» pari ai «duemila». Considerato che il campione «rappresenta 1/5 della popolazione italiana il totale delle morti sul territorio nazionale potrebbe salire a circa 10 mila».
Biossido d'azoto, monossido di carbonio, polveri: a seconda degli inquinanti presi in considerazione la classifica delle città più pericolose per la salute varia. E così rispettivamente il primato spetta a Napoli, Roma e Palermo, mentre le ultime sarebbero Trieste, Firenze e Torino. «A parità di concentrazione nell'aria, le polveri uccidono di più nelle città massacrate dal traffico - spiega l'articolo - e meno in quelle caratterizzate dall'inquinamento industriale», anche se su questo fronte i ricercatori ammettono di saperne ancora poco.
La Nuova Ecologia, 14 gennaio 2005