La detenzione prolungata e sistematica di migranti e richiedenti asilo in Grecia avviene in condizioni deplorevoli.
“Perfino la prigione è meglio di questo. Voi siete entrati e avete visto. Siete testimoni. Se c’è una giustizia, qualcuno dovrebbe far valere i nostri diritti.” uomo, 34 anni, 17 mesi di detenzione.
La detenzione amministrativa dei migranti è una pratica applicata ogni giorno di più come misura per ridurre l’immigrazione. È una misura che ha gravi implicazioni sulla salute e la dignità di queste persone. In Grecia, la detenzione è applicata sistematicamente raggiungendo il tempo limite di 18 mesi e senza considerare le condizioni particolari di gruppi vulnerabili, se sono vittime di violenze o minori non accompagnati.
“Prima dell’arrivo di Medici Senza Frontiere non c’era alcuna assistenza medica qui. I poliziotti si comportavano male con chiunque chiedesse assistenza. Non davano assistenza nemmeno quando il problema era grave. Molte volte ho avuto bisogno di un dottore anch’io ma non ho avuto risposta.”Uomo, 21 anni, 11 mesi di detenzione.
“Le condizioni nei centri di detenzione sono state uno shock per me fin dal primo giorno del mio incarico. Non solo c’erano troppe persone ammassate in un’area molto piccola, un altro problema grave erano le condizioni sanitarie e soprattutto le latrine, che erano in uno stato davvero deplorevole. Il centro di detenzione di Komotini ne è un esempio: qui le latrine del piano inferiore non avevano scarichi e gli escrementi dal piano superiore venivano condotti al piano inferiore tramite buste della spazzatura e da lì al sistema di scarichi principale dell’edificio. Non solo è una vista drammaticamente disgustosa, ma pone anche una seria minaccia alla salute delle persone per la trasmissione di malattie e infezioni. Tutto questo rappresenta un pericolo molto serio.” Panagiotis Tziavas, Medico MSF
“Il centro di detenzione di Komotini non è adatto nemmeno agli animali. È sporchissimo. I bagni non funzionano. Le persone sono chiuse nel centro quasi tutto il giorno. È un porcile. Da quando sono in questa stazione di polizia, non ho visto il sole per 3 mesi.” Uomo, 28 anni, 9 mesi di detenzione.
“La detenzione ha un serio impatto sia sulla loro salute fisica che su quella mentale. Ma per me la sua conseguenza più grave è il senso di inutilità, l’assenza di qualunque speranza per il futuro. Queste persone sentono che la loro vita finisce qui. Una cosa che non dimenticherò mai ed è indicativa della disperazione di queste persone sono quelli che minacciano di buttarsi dal tetto come modo per reclamare i propri diritti. E qualche volta saltano davvero. Abbiamo avuto un incidente di questo genere e non dimenticherò mai le persone sul tetto che gridavano e urlavano tutto il loro malcontento e poi, il suono del loro corpo. Quando si è schiantato a terra. È qualcosa che non avevo mai sentito prima e rimarrà impresso nella mia mente per sempre” Aliki Meimaridou, Psicologa
“Ora sto iniziando ad avere problemi psicologici. Dopo così tanto tempo iniziamo a non sentirci bene. Abbiamo perso la speranza. Sto iniziando a soffrire di insonnia. Non posso esprimere le condizioni in cui ci troviamo.” uomo, 34 anni, 17 mesi di detenzione.
Abbiamo molti minori nel centro di detenzione, che hanno detto più volte di essere troppo giovani. Alcuni di loro hanno fornito i documenti alla polizia e lamentano che nessuno dà loro attenzione.
“Quando la polizia mi ha arrestato gli ho detto che ho solo 16 anni, che sono giovane e spaventato e che qui mi sento molto male. Sono stato in detenzione per nove mesi. Soffrivo di incubi. Come può un ragazzo della mia età, senza aver commesso alcun peccato, o alcun crimine, essere tenuto in prigione così a lungo?” ragazzo, 16 anni, 9 mesi di detenzione.
“Un giorno abbiamo trovato una famiglia, una madre con tre bambini piccoli, uno era un neonato. Erano in detenzione da giorni, così sono uscita a comprare qualcosa per i bambini. Per me porgere giocattoli, succo e caramelle a un bambino dietro le sbarre è semplicemente orribile.” Operatore MSF
Avendo testimoniato l’inutile sofferenza e i danni che la detenzione infligge a migranti e richiedenti asilo, Medici Senza Frontiere è costretta a denunciare l’attuale pratica diffusa della detenzione prolungata di migranti e richiedenti asilo in Grecia.
MSF chiede con forza alle autorità greche:
- Di garantire un accesso ininterrotto alle cure mediche nei centri di detenzione per migranti
- Di garantire che le persone vulnerabili non siano poste in detenzione e di investire in un sistema di accoglienza per persone richiedenti asilo e vulnerabili.
- Di porre fine all’utilizzo sistematico e indiscriminato della detenzione e alla detenzione di individui in strutture inadeguate.