Contro i tagli dell’indennità di accompagnamento. Roma. In riferimento alla diffusione delle “proposte di revisione della spesa pubblica”, fra le ipotesi di spending review sono previsti anche preoccupanti interventi sulla spesa per le invalidità civili, in particolare sull’indennità di accompagnamento.
Nell’attuale momento di congiuntura, in cui i servizi per le persone disabili sono quasi tutti ridotti al minimo e spesso a pagamento, le indennità di accompagnamento sono l’unico sostegno certo alle persone con grave disabilità e alle loro famiglie, per le quali rappresentano un fondamentale supporto in assenza o carenza di servizi pubblici.
“Con il nuovo computo delle provvidenze nel calcolo dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) – dichiara Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d’Oro, anche lui sordocieco - rischio di vedermi tagliati i già insufficienti servizi o di doverli pagare ad un costo ancora più elevato. Parlo ad esempio delle quattro ore settimanali di assistenza domiciliare a tariffa agevolata, che per me che vivo da solo, lontano dalla famiglia, sono fondamentali. Se poi si procedesse anche al taglio della indennità di accompagnamento, questi servizi diventerebbero impossibili da pagare e potrei vedermi costretto a rinunciare ad un progetto di vita autonoma”.
La Lega del Filo d’Oro è impegnata costantemente nel prendersi cura dei suoi utenti, integrando al finanziamento dello Stato, che rappresenta il 30% del bilancio, un intenso lavoro di raccolta fondi; questo per garantire un servizio specifico di cui necessita la particolare condizione in cui si trovano i propri utenti.
“Il nuovo modo di computare l’Isee – afferma Rossano Bartoli, Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro - risulta particolarmente svantaggioso per chi, come molti nostri utenti, persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, usufruisce di più indennità e rischia così di vedersi erogati meno servizi o gli stessi servizi a tariffa più alta. Il taglio delle indennità aumenterebbe ancora di più le difficoltà di tante famiglie, già duramente provate dalla crisi”.
Lo sforzo di tutti deve essere quello di mettere insieme politiche socio-assistenziali efficaci, a politiche economiche che considerino questi specifici bisogni e che soprattutto non pensino di “fare cassa” penalizzando le fasce più deboli e togliendo fondi al sociale.
Una persona è considerata sordocieca quando vi è una combinazione della perdita, totale o parziale, della vista e dell’udito che è di ostacolo o impedisce di svolgere le normali funzioni della vita quotidiana. Quando oltre al deficit visivo o uditivo sono presenti altre minorazioni si ha la pluriminorazione psicosensoriale.
Le cause di queste disabilità sono da ricondurre a infezioni virali contratte nel primo trimestre di gravidanza, a nascite premature o a malattie genetiche e rare, come la sindrome di Usher o la sindrome di CHARGE. Lo stato della persona e il suo margine di miglioramento dipendono dal grado e dalla combinazione delle minorazioni, dal momento e dalle cause della loro insorgenza e dall’ambiente socio-familiare.
La Lega del Filo d'Oro celebra quest'anno i 50 anni di attività a sostegno delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e delle loro famiglie. Rendere i propri utenti autonomi, combattere il loro isolamento, offrire migliori condizioni di vita, reinserirli nella famiglia e nella società, restituire loro dignità: è questa la mission dell’Associazione che è oggi presente in sette regioni d’Italia con i Centri di Osimo (AN), sede nazionale dell’Ente, Lesmo (MB), Modena, Molfetta (BA), Termini Imerese (PA) e le Sedi Territoriali di Roma e Napoli.