Coordinamento Donne Acli su preferenze. “L’accordo per l’introduzione della parità di genere nelle liste per le elezioni europee rappresenta un segno di civiltà, anche in vista del passaggio al Senato dell’Italicum”, commenta Agnese Ranghelli, responsabile del Coordinamento Donne Acli a proposito dell'intesa che prevede l'annullamento della terza preferenza se non si rispetta l'alternanza di genere, per le prossime elezioni europee. (http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=8750:europee-parita-di-genere-un-segno-di-civilta-ora-tocca-all-italicum&Itemid=674#.UzKsEYUVeyE)

“Le quote o le preferenze - prosegue Ranghelli - non sono una scelta che piace (e spesso non piace in primis alle donne), ma se oggi queste sono uno strumento utile ed indispensabile per costruire percorsi di partecipazione, noi le salutiamo con favore.

Nonostante sia visibile una maggiore presenza della componente femminile al governo, rimane ancora irrisolta l’annosa questione del travagliato rapporto tra donne e politica, tra donne e rappresentanza nell'Italia del terzo millennio.

Se non si vuole che la presenza o meno di donne sia ancora tutta demandata esclusivamente alla volontà delle segreterie di partito, andrà modificato l'Italicum nel suo passaggio al Senato. Alla Camera – conclude Agnese Ranghelli - alla fine sono caduti, uno dopo l’altro, i tre emendamenti che potevano cambiare gli indirizzi politici del Paese in termini di partecipazione, rappresentanza, programmazione della politica futura: l'Aula di Montecitorio ha infatti bocciato la parità di genere, l'alternanza nei capilista e anche la soglia minima di rappresentanza del 40%.”

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