Appuntamento il 25 aprile all’Arena di Verona. (
http://www.forumterzosettore.it/2014/03/17/il-forum-nazionale-del-terzo-settore-aderisce-allarena-di-pace-e-disarmo/)
L’ Appello
- La guerra è il suicidio dell’umanità (Papa Francesco)
- Solo la nonviolenza ci salverà (Mahatma Gandhi)
25 aprile 2014, all’Arena di Verona, una giornata di resistenza e liberazione.
- La resistenza oggi si chiama nonviolenza
- La liberazione oggi si chiama disarmo
Premessa
L’Italia ripudia la guerra, ma noi continuiamo ad armarci.
Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici.
Il
nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti
gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civiltà, ma
continua ad essere tra le prime 10 potenze militari del pianeta, nella
corsa agli armamenti più dispendiosa della storia.
Ne sono un
esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si
attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l’intero progetto Joint Strike
Fighter supererà i 50 miliardi di euro; il nostro paese, inoltre,
“ospita” 70 bombe atomiche statunitensi B-61 (20 nella base di Ghedi a
Brescia e 50 nella base di Aviano a Pordenone) che si stanno
ammodernando, al costo di 10 miliardi di dollari, in testate nucleari
adatte al trasporto sugli F-35.
Gli armamenti sono distruttivi
quando vengono utilizzati e anche quando sono prodotti, venduti,
comprati e accumulati, perché sottraggono enormi risorse al futuro
dell’umanità, alla realizzazione dei diritti sociali e civili, garanzia
di vera sicurezza per tutti.
Gli armamenti non sono una difesa da
ciò che mette a rischio le basi della nostra sopravvivenza e non
saranno mai una garanzia per i diritti essenziali della nostra vita – il
diritto al lavoro, alla casa e all’istruzione, le protezioni sociali e
sanitarie, l’ambiente, l’aria, l’acqua, la legalità e la partecipazione,
la convivenza civile e la pace; e inoltre generano fame, impoverimento,
miseria, insicurezza perché sempre alla ricerca di nuovi teatri e
pretesti di guerra; impediscono la realizzazione di forme civili e
nonviolente di prevenzione e gestione dei conflitti che salverebbero
vite umane e risorse economiche.
Per immaginare e costruire già
oggi un futuro migliore è indispensabile, urgente, una politica di
disarmo, partendo da uno stile di vita disarmante.
Proposta
Per
questo proponiamo la convocazione di una iniziativa nonviolenta
nazionale: un grande raduno, di tutte le persone, le associazioni, i
movimenti della pace, della solidarietà, del volontariato, dell’impegno
civile, che faccia appello non solo ai politici ma innanzitutto a noi
stessi, chiedendo a chi vi parteciperà di assumersi la responsabilità di
essere parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.
Obiettivo
Scrollarsi
dalle spalle illusioni e paure, rimettersi in piedi con il coraggio
della responsabilità e della partecipazione per disarmarci e disarmare
l’economia, la politica, l’esercito.