Arci insieme a CONCORD per il Semestre italiano di Presidenza europea – progetto in fase di avvio. L’Europa della troika e dell’austerity e la terra delle conquiste sociali e ambientali. L’Europa che vogliamo e l’Europa che subiamo: due immagini a confronto che trovano uno spazio importante di approfondimento e dialogo in occasione del semestre di presidenza italiana dell’Unione europea (luglio-dicembre 2014) in occasione del quale la piattaforma nazionale delle Ong Concord Italia, cui Arci partecipa con ARCS, propone un fitto calendario di iniziative pubbliche, culturali e di formazione intorno al tema “The Europe we want: l’Europa che vogliamo”.
Quattro saranno i temi dell’Agenda Sviluppo della Presidenza Italiana intorno ai quali si concentreranno tutte le attività previste, e in particolare:
- il processo di definizione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) post 2015
- la sicurezza alimentare, l’agricoltura sostenibile e familiare e la nutrizione, in vista di importanti appuntamenti internazionali come l’Anno internazionale dell’Agricoltura Familiare, il World Nutrition Summit del novembre 2014 a Roma, il Comitato sulla Sicurezza Alimentare, l’Expo di Milano (maggio-ottobre 2015)
- le politiche migratorie sia nazionali sia europee (politiche di accoglienza, politiche di asilo, politiche di cittadinanza)
- la coerenza delle politiche per lo sviluppo – in particolare con lo sviluppo di un piano italiano per la coerenza delle politiche
ARCS, in particolare, coordinerà tutto il filone di lavoro sulla Coerenza delle politiche di cooperazione, sociali e ambientali, con le politiche generali del nostro Paese. Attraverso le lenti del commercio, dell’agricoltura e delle migrazioni, organizzazioni, sindacati e diaspore si confronteranno sui limiti e sulle potenzialità delle politiche di cooperazione italiane, a partire dalle esperienze passate e in corso, con l’idea di voler far emergere, da un confronto ampio e plurale, trasversale alle diverse iniziative previste, una bozza di Piano italiano per la coerenza delle politiche, che il nostro Paese ancora non ha. Appuntamento, inoltre, a Lampedusa per l’evento “Oltre Lampedusa: per una nuova politica euro mediterranea, basata sul diritto di asilo, la cooperazione e lo sviluppo comune”, in cui Arci metterà a disposizione la propria esperienza di accoglienza, di intervento sociale e culturale per contribuire a imprimere un nuovo segno alle relazioni di cooperazione e d’accoglienza nel Mediterraneo.
Tutte le informazioni e il calendario dettagliato delle iniziative su
www.concorditalia.org Cosviluppo: una frontiera per la cooperazione? – progetto in attesa di approvazione
Nel 2015 si celebrerà l’Anno Europeo dello Sviluppo in cui tutti i Paesi membri sono chiamati ad aumentare la consapevolezza sui temi dello sviluppo ed a dimostrare ai propri cittadini la ricaduta positiva che le azioni promosse in questo ambito hanno sia a Sud, sia a Nord. Il tema dello sviluppo che più mostra l’interdipendenza Nord-Sud è quello delle migrazioni. Le migrazioni, infatti, sono diventate uno spazio d’azione prioritario per le politiche di cooperazione, e per la coerenza con le politiche di gestione dei flussi e di accoglienza e integrazione. E’ per questo che ARCS, insieme a Iscos Nexus, Oxfam Italia, Prosvil, ha presentato alla Direzione generale cooperazione del Ministero degli Esteri il progetto “2015: l’Italia per un Cosviluppo sostenibile in Europa e nel Mondo”, che verrà valutato nelle prossime sedute del Comitato Direzionale della DGCS.
La Cooperazione allo sviluppo in Italia, in particolare nella sua dimensione locale, costituisce uno dei laboratori più avanzati di Cosviluppo in Europa, grazie al sostegno offerto alla capacità dei migranti di creare relazioni, partenariati strategici e nuove opportunità di sviluppo sia nel luogo di residenza, sia nei Paesi d’origine. La componente più avanzata della popolazione migrante è già da tempo attiva e protagonista della trasformazione delle società di provenienza e di accoglienza, giocando un ruolo di dinamizzazione dei contesti di origine e di promozione del processo di inclusione e interazione sociale nel contesto italiano, arricchendo la proiezione transnazionale dell’Italia e il suo interscambio con il resto del mondo.
E’ dunque in questo quadro che si collocano le attività di comunicazione e campagna proposte nel progetto, che vogliono estendere e consolidare il consenso dell’opinione pubblica italiana verso le esperienze di Cosviluppo promosse dalla Cooperazione italiana. L’Azione presente si propone di realizzare, come contributo italiano alla celebrazione del 2015, anno Europeo dello sviluppo, una Campagna nazionale di sensibilizzazione e informazione sul Cosviluppo con il coinvolgimento delle Autorità locali, delle realtà e organizzazioni della diaspora e delle istituzioni dei Paesi di provenienza attive, in particolare, in progetti riguardanti i temi della sicurezza alimentare, della creazione d’impresa e dell’informazione.
L’Azione si propone, inoltre, di avviare un confronto nel sistema stesso Cooperazione sul Cosviluppo, come contributo strategico all’Agenda europea di sviluppo Post-2015, e di contribuire alla costruzione di un documento di posizione contenente una prima bozza di Linee Guida per il Cosviluppo da presentare nell’ambito del Tavolo interistituzionale della Direzione Generale della Cooperazione. Obiettivi ambiziosi cui auspichiamo che il Ministero degli Esteri vorrà garantire un supporto concreto e convinto.
TTIP: parte la campagna italiana
Il 13 marzo scorso a Bruxelles i movimenti sociali D19-20 Alliance, Alter Summit, Seattle to Brussels Network, European ATTAC Network and Blockupy si erano dati appuntamento davanti alla sede della DG Trade per contestare il negoziato Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) che tecnici della Commissione Commercio dell’Unione europea e del ministero del commercio Usa stanno trattando proprio in questi giorni nella capitale europea nalla più assoluta segretezza. Il TTIP viene spacciato come una delle più efficaci soluzioni possibili alla crisi economica che ci attanaglia, ma si risolverebbe nell’ennesimo taglio ai servizi pubblici per compensare le perdite della finanza e della speculazione.
Anche le valutazioni d’impatto condotte dalla stessa Commissione dimostrano che al massimo il TTIP porterebbe a una crescita dell’ 0,05% del PIL europeo, a fronte dell’ennesima ondata di liberalizzazione ma, quello che è più grave, ad un azzeramento progressivo degli standard di qualità e di sicurezza dei nostri prodotti agricoli, alimentari, industriali, chimici, della sicurezza sul lavoro, e quindi delle regole e garanzie che democraticamente nazioni e territori hanno conquistato, che vengono liquidati in queste trattative come semplici ostacoli al commercio di cui liberarsi. Per negoziare indisturbati e senza consentire repliche ai cittadini, per di più, i testi legali in discussione sono sottoposti al segreto commerciale, e dunque non disponibili alla lettura nemmeno ai Parlamentari europei regolarmente eletti.
In quelle stesse ore è stata lanciata la Campagna STOP TTIP ITALIA promossa da una larga rete di associazioni, organizzazioni sociali, sindacati, comitati tra cui Arci.
I movimenti ele organizzazioni sociali italiane hanno deciso di mobilitarsi per opporsi a un disegno politico che ha nella mercificazione dei diritti e nella tutela dei mercati il suo obiettivo principale. “Ci appelliamo a tutte le forze sociali, sindacali e politiche del nostro Paese – si legge nella Piattaforma dell’iniziativa – perché convergano su una mobilitazione comune per fermare il negoziato TTIP, esattamente come è successo alla fine degli anni ’90 con l’Accordo Multilaterale sugli Investimenti, nel decennio scorso con la Direttiva Bolkestein, o più recentemente con il negoziato Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), che con la scusa della lotta alla ‘’pirateria’’ informatica e della salvaguardia del diritto d’autore avrebbe attentato al diritto alla privacy e al libero accesso alla rete dei cittadini”.
La rete italiana contro il TTIP h nelle prossime settimane appuntamenti di confronto, formazione e mobilitazione con il fine di informare circa gli effetti che avrebbe l’approvazione del trattato e fare pressione affinchè tale rischio sia scongiurato.Tra gli appuntamenti previsti:
- il 20 marzo ore 17 presso Scup, via Nola a Roma, un’Assemblea nazionale per discutere delle iniziative da mettere in campo il prossimo 27 e 28 marzo in occasione dell’arrivo del presidente USA Barack Obama in Italia
- il 21 marzo sempre a Roma la Conferenza “Fermiamo il TTIP”, presso sala conferenze Cobas, viale Manzoni 55, Roma
- il 12 e il 13 aprile due giornate di approfondimento e di confronto con il sostegno dalla Fondazione Rosa Luxembourg presso l’Associazione Altramente, via Castruccio Castracane n° 28 a Roma.
Tutti gli eventi della campagna e gli aggiornamenti su
www.stop-ttip-italia.net e su
www.tradegameblog.comContributo di Monica di Sisto