"Speriamo che l'Italia possa contribuire di più alla soluzione del conflitto con la Russia, anche alla luce dell'imminente semestre di presidenza dell’Unione europea. Bisogna prendere decisioni rapide e coraggiose". Questo l'appello che l'ambasciatore d'Ucraina in Italia Yevhen Perelygin lancia al governo italiano. (
http://www.euractiv.it/it/news/europa-orientale/8835-ucraina-ambasciatore-lancia-appello-a-italia.html)
Alessandra Flora
Così Perelygin a EurActiv.it: "É evidente che la posizione italiana sulla situazione in Ucraina, in particolare in Crimea, è totalmente in linea con la posizione comune presa dall’Unione europea. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro degli Esteri Federica Mogherini rimangono in contatto permanente con i loro omologhi europei per gestire al meglio la crisi scaturita dall’invasione della Crimea da parte della Russia. Di questo siamo grati alle autorità italiane".
Conclude l'ambasciatore, chiedendo un'azione risoluta al governo italiano: "Ci aspettiamo che il governo italiano utilizzi i suoi legami con la Russia per convincere l’aggressore ad agire conformemente alle norme di diritto internazionale e al principio europeo di coabitazione".
Mogherini lavora a Gruppo di contatto
La Farnesina, nel frattempo, sta lavorando per la creazione di un gruppo di contatto, un “luogo” in cui Kiev e Mosca, con la collaborazione dei partner internazionali, si possono confrontare.
Secondo Mogherini, la disponibilità affermata dal governo di Kiev a discutere un ampliamento dei diritti e dei poteri delle regioni e delle minoranze presenti nel Paese è un ottimo segnale che può trovare un seguito concreto attraverso la formazione del gruppo di contatto, la cui proposta è stata discussa a Roma la settimana scorsa, e “sulla quale ci aspettiamo positivi sviluppi”.
Il gruppo di contatto - sottolinea il ministro - costituirebbe “uno strumento internazionale, trasparente ed imparziale, per avviare un dialogo diretto tra Kiev e Mosca, e percorrere concretamente la strada che a parole tutti dicono di voler seguire: quella della de-escalation e di una soluzione politico-diplomatica della crisi”.
Restano “le violazioni dell’integrità e della sovranità territoriale dell’Ucraina”, che “sono in evidente contrasto con le norme del diritto internazionale e le Convenzioni a cui ha aderito la stessa Federazione Russa”.
L'Ue sospende temporaneamente le tariffe doganali con l'Ucraina
Dalle parole ai fatti. Nelle ultime ore il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha aperto le porte all'export ucraino. Un'azione che vale 500 milioni di euro l'anno ed è solo "il primo passo" del pacchetto di aiuti.
Non c'è tempo, infatti, per attendere fino alla sigla dell'accordo di associazione con l'Ue, che comunque l'Esecutivo comunitario ha intenzione di firmare prima dell'estate. L'obiettivo di questa misura, seppur temporanea, è contribuire fattivamente al riassesto economico e finanziario di Kiev.