L'esperienza di Piacenza. Parlano F. De Meo e D. Villa. “Abili per lo Sport”, il progetto Uisp finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari opportunità, si propone di migliorare la qualità della vita degli utenti dei servizi territoriali per la salute mentale, attraverso l’attività motoria. Infatti, finalità del progetto è dimostrare che lo sport è un valido strumento terapeutico nella processo di riabilitazione e integrazione sociale delle persone affette da disagio mentale.
Il progetto si è articolato in una prima fase che ha visto protagoniste tre città pilota, ed una seconda fase incentrata sull’applicazione e valutazione del modello in altre cinque città.
Abbiamo chiesto a Fabrizio De Meo, responsabile politiche sociali, educative e giovanili Uisp e responsabile del progetto, di tracciare un bilancio del progetto: “L’incontro del dicembre scorso ha segnato il passaggio di testimone fra le città de lla prima fase, Milano, Firenze e Taranto, alle cinque della seconda fase: Piacenza, Enna, Valle Susa, Orvieto e Lamezia Terme. Le prime città hanno sperimentato un modello di intervento e l’hanno messo in pratica nei primi mesi di progetto. A dicembre c’è stato un momento di confronto per far partire le attività nelle altre città, dove si stanno svolgendo in questo periodo, e dove andranno avanti fino alla fine della stagione”.
Una parte importante del progetto è quella relativa alla valutazione, effettuata da Fiorino Mirabella, ricercatore dell’Istituto superiore di sanità, che garantisce un peso scientifico al nostro intervento. Nel frattempo stiamo organizzando un calendario di visite alle città, per confrontarci con i territori rispetto alle iniziative messe in campo, perchè ogni città ha messo in campo le sue specificità e competenze particolari, che andremo a valutare nello specifico”.
Quali sono i punti di forza di questo progetto?
“Sono due in particolare: l’aspetto della valutazione dei benefici dell’attività motoria e il rilievo degli effetti indiretti dell’intervento, che riguardano la comunità. Questo tipo di attività può contribuire ad abbattere lo stigma, il muro che c’è nei confronti del disagio psichico? I nostri interventi coinvolgono anche la cittadinanza che non vive certe problematiche, e questo è un indicatore sociale e politico sulle politiche di inclusione. Cerchiamo di costruire reti di comunità solidali attraverso l’attività sportiva”.
A Piacenza sono 35 le persone con disagio mentale coinvolte nel progetto Uisp “Abili per lo sport”. Domenica 16 marzo prenderanno parte ad una gara a Formigine (Mo), presso la piscina Onda blu, organizzata dalla Federazione italiana sport per disabilità intellettive e relazionali. Saranno 14 i partecipanti al progetto che gareggeranno, tra categoria agonisti e promozionale. “La squadra di nuoto Acquarello con cui lavoriamo è iscritta all’Uisp e alla Federazione nuoto paralimpico, così partecipiamo insieme a loro alle gare organizzate dalla Federazione. Organizzeremo una trasferta in grande stile – racconta Davide Villa, coordinatore locale del progetto - partiremo insieme al mattino con il pullman, familiari allenatori e atleti. Sul posto seguiremo il riscaldamento, le batterie, e pranzeremo tutti insieme in attesa delle premiazioni. Sarà una grande occasione di socializzazione”.
“A Piacenza abbiamo strutturato ormai da tempo le attività con gli utenti dei Centri di salute mentale e abbiamo circa 120 persone con cui pratichiamo diverse discipline – continua Villa - Grazie al progetto abbiamo inserito 35 nuovi partecipanti nelle attività di nuoto, a livello agonistico e promozionale, atletica e ginnastica. Tutti gli interventi sono effettuati in collaborazione con il servizio sanitario regionale”.
Le attività sono partite il 7 gennaio e si concluderanno alla fine di aprile; gli operatori coinvolti sono quattro che si occupano anche di compilare le griglie di valutazione e il diario, per completare l’aspetto formale valutativo. (E.F.)