Nella situazione di instabilità del paese, che non ha ancora trovato soluzione formale, Medici con l’Africa Cuamm continua a lavorare per garantire salute in un’ottica di sviluppo.

Yirol, Sud Sudan. «Oggi in Sud Sudan, a Yirol, in un contesto che permane instabile dopo la crisi scoppiata a dicembre, c'è festa: abbiamo inaugurato la pediatria, ben equipaggiata e pronta a funzionare. È stata davvero festa grande. Commozione, gioia e fiducia in un futuro più buono». Con queste parole don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm riassume il senso del lavoro che è stato fatto negli ultimi mesi a Yirol. «Un piccolo miracolo – continua – se si pensa che i lavori, iniziati a giugno 2013, sono stati ultimati a guerra in corso, durante il periodo più acuto degli scontri tra fine dicembre e metà gennaio.

Grande l’apprezzamento delle autorità locali e di tanta gente comune che crede nel lavoro che si può fare insieme. «Tutto il personale insieme a me riconosce ed è testimone dello sforzo senza sosta che il Cuamm fa per la popolazione di Yirol – ha dichiarato John Akec amministratore dell'ospedale. Estendiamo la nostra gratitudine alla comunità italiana e ai donatori del Cuamm. Questo edificio è stato costruito ex novo per aumentare i servizi offerti ai bambini e migliorarne la qualità, cosa difficile prima di oggi, quando il reparto era unito a quello degli adulti. È stata una lunga lotta, un tentativo congiunto del Cuamm, dei costruttori e dello staff dell'ospedale. Ora, finalmente, abbiamo questa nuova grande costruzione».

Il nuovo reparto di pediatria, inaugurato sabato 8 marzo, accoglierà circa 3.500 piccoli malati all'anno. Ha una capacità di 20 posti letto ed è composto da due stanze di ricovero da 10 letti ciascuna, due stanze per lo staff medico e infermieristico, magazzino, accettazione e ambulatorio e una sala che servirà da unità di terapia intensiva (con 10 posto letto dedicati).

La costruzione della struttura, circondata da un’ampia veranda per consentire ai pazienti, secondo l’abitudine dinka, di sostare all’esterno nel caso le condizioni di ricovero lo permettano, è stata realizzata grazie a un finanziamento della Cooperazione Italiana tramite l'agenzia delle Nazioni Unite Unops.

L’equipaggiamento (letti e lettini, aspiratori, barelle, carrelli, bilance, concentratori d'ossigeno, lampade, armadi per farmaci e materiali di consumo) è stato garantito dal sostegno dei donatori di Parole di Lulù, la fondazione di Shirin Amini e Niccolò Fabi che si occupa di sanità infantile e che ha destinato alla pediatria di Yirol le donazioni raccolte in occasione dell’edizione 2013 dell’evento annuale Parole di Lulù.

In Sud Sudan, il più giovane paese africano, ora afflitto da una pericolosa instabilità interna, povertà e malnutrizione si uniscono a un sistema sanitario fragile, in particolare riguardo l'assistenza materno-infantile. La mortalità infantile colpisce 135 bambini ogni 1.000; il 32,9% di bambini di età inferiore ai cinque anni è sottopeso e di questi il 13,5% severamente malnutrito. Solo il 2,7% dei bambini sotto il secondo anno di età risulta completamente vaccinato.

L’ospedale di Yirol fa da riferimento per una popolazione di 400.000 abitanti. Durante gli scontri che hanno recentemente messo in ginocchio il paese è stato l’ospedale più vicino alla linea del fronte, a Bor. Nel 2006 Medici con l’Africa Cuamm ha raccolto la sfida di riaprirlo, dopo il lungo periodo di guerra civile. Da allora l'ospedale è stato progressivamente riabilitato, riattivandone i diversi reparti. La nuova pediatria si aggiunge a sala operatoria e degenze chirurgica, sala parto e reparto di ostetricia e ginecologia, reparto di medicina, farmacia e laboratorio, ambulatorio per pazienti esterni ed Emergency Room, clinica materno-infantile.

Solo nell’ultimo anno l’ospedale ha garantito 41.949 visite ambulatoriali, 8.677 ricoveri, 8.933 visite prenatali, 1.089 parti, 44.205 vaccinazioni.

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