Circa 62milioni di donne in Europa hanno subito violenza fisica e/o sessuale dall’età di 15 anni. Questo è solo uno dei tanti dati allarmanti che emergono dalla più grande indagine a livello mondiale sulla violenza contro le donne condotta dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), di cui COSPE è focal point in Italia, e presentata a Bruxelles il 5 marzo 2014 in collaborazione con la Presidenza del Consiglio Europeo. (http://www.cospe.org/news/violenza-contro-le-donne-sempre-e-ovunque/)

Sono state oltre 42 000 le donne dei 28 stati membri dell’Unione Europea intervistate. A tutte loro, circa 1500 per Stato e di un’età compresa tra i 18 e i 74 anni , sono state poste domande circa le esperienze e gli episodi di violenza fisica, sessuale e psicologica, inclusa la violenza domestica, vissuti dall’età di 15 anni e nei 12 mesi precedenti l’intervista.

I risultati dell’indagine rivelano l’entità della violenza subita dalle donne nelle mura domestiche, nell’ambito lavorativo, pubblico e su Internet: il 22 % ha subito violenza fisica e/o sessuale da parte del partner; il 5 % di tutte le donne intervistate è stata vittima di stupro; il 43 % ha subito qualche forma di violenza psicologica da parte di un partner precedente o attuale, come per esempio l’umiliazione pubblica, l’obbligo di non uscire di casa o a rimanere rinchiusi, la costrizione alla visione di materiale pornografico e minacce di violenza.

Oltre a rivelare l’ampia diffusione del fenomeno della violenza contro le donne in età adulta, la relazione presenta casi di violenza fisica e sessuale subite dalle donne durante l’infanzia: il 33 % ha vissuto esperienze di violenza fisica o sessuale durante l’infanzia ad opera di un adulto; il 12 % ha vissuto esperienze di violenza sessuale durante l’infanzia, di cui la metà da parte di uomini che queste non conoscevano nemmeno. Infine risulta che il 67 % non ha portato denuncia alla polizia o ad altre organizzazioni l’episodio di violenza più grave da parte del partner.

L’indagine mostra l’esigenza da parte di diverse categorie di adottare misure volte a contrastare la violenza contro le donne, compresi i datori di lavoro, gli operatori sanitari e i fornitori di servizi Internet e anche che i responsabili politici devono essere consapevoli dell’entità della violenza contro le donne e garantire misure di contrasto al fenomeno che rispondano effettivamente alle esigenze e ai diritti di tutte le vittime della violenza, non solo a livello teorico ma anche pratico.

Tra queste FRA chiede agli Stati membri dell’UE la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul); il riconoscimento della violenza inflitta dal partner come una questione d’interesse pubblico e non privato (e trattare lo stupro all’interno del matrimonio alla stregua degli altri casi di violenza carnale); di aggiornare le risposte legislative e politiche alle molestie sessuali, riconoscendo che tale fenomeno può verificarsi in vari contesti e avvalersi di mezzi diversi, come Internet o i cellulari.

Molte altre sono inoltre le indicazioni dell’Agenzia Europea per la polizia, gli operatori sanitari e gli altri servizi competenti che dovrebbero essere formati e finanziati al fine di riconoscere e comprendere l’impatto della violenza psicologica sulle vittime (vedi report completo) e per la prima volta si tratta di un’indagine che fornisce dati regolari e comparabili sulla violenza contro le donne nell’Unione Europea.

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni