Interpreti di una diplomazia popolare fatta di persone che invocano una prospettiva di convivenza pacifica per l'Ucraina e per tutti i popoli d'Europa. Una lettera del presidente Acli Bottalico al ministro degli Esteri, all'UE ed agli ambasciatori di Ucraina, Usa, Russia. (
http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=8690:pace-e-concordia-in-ucraina-un-appello-delle-acli-ai-governi&Itemid=674#.Uxl20IWhYUY)
“Sulla crisi ucraina le Acli esprimono il sostegno alla posizione italiana, ribadita oggi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, attenta a tutti gli aspetti e i rischi della situazione, ed in tale direzione rivolgono un appello a tutti i Paesi coinvolti a non recidere il sottile filo del dialogo”, afferma Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli.
“Come Associazione di lavoratori cristiani desideriamo esprimere un forte appello per la pace e la concordia” – ha scritto il presidente Bottalico in una lettera inviata alla Farnesina, all'Unione Europea ed agli ambasciatori in Italia di Ucraina, Stati Uniti e Russia.
“Ci facciamo interpreti, come organizzazione sociale presente in varie nazioni, di una diplomazia popolare fatta di persone, famiglie, lavoratori, comunità religiose. Rechiamo un messaggio per il dialogo e la concordia, - prosegue la lettera - che si riconosce nell'invito rivolto dal Consiglio delle Chiese ucraine alle autorità “ad astenersi da qualsiasi iniziativa che potrebbe essere interpretata come diretta a dividere il popolo ucraino secondo religione, lingua, nazione, regione o qualsiasi altro motivo”.
“Osiamo sperare – prosegue la lettera del presidente Acli - che proprio dal futuro della Crimea e dell'intera Ucraina si pongano le basi per una prospettiva di convivenza pacifica, in un Paese che costituisce la naturale cerniera tra l'Unione Europea e la Federazione Russa e che testimonia la necessità di un comune destino fra l'Est e l'Ovest del Vecchio Continente, non solo per l'Ucraina ma per tutti i popoli d'Europa.
In particolare chiediamo al Governo italiano di far ancora valere quello speciale ruolo di mediazione che, per vocazione geografica e per le eccellenti relazioni con i Paesi da cui più dipende la soluzione pacifica della situazione venutasi a creare in Ucraina, viene riconosciuto all'Italia nelle sedi internazionali”.
I vertici internazionali, conclude l'appello per la pace delle Acli “costituiscano occasioni preziose per la pace, appuntamenti che tutti vorranno sfruttare per la ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi ucraina”.