Yangon/Roma. Il 27 febbraio Medici Senza Frontiere Olanda (MSF) ha ricevuto l’ordine scritto, da parte del Governo dell’Unione del Myanmar, di cessare tutte le attività nel paese. Questo atto ha provocato la chiusura totale di tutte le strutture mediche gestite dal centro operativo di MSF Olanda, lasciando i pazienti che vi erano curati disorientati e disperatamente preoccupati.

Dopo il confronto con il Governo a Naypyitaw il 28 febbraio, il Ministro della Salute e il Ministro degli Interni hanno consentito la ripresa di parte delle attività, come previsto dall’originario memorandum di intesa, a partire da ieri 3 marzo. Questo include le attività sull’HIV/AIDS e altre attività negli stati del Kachin e dello Shan, così come nella regione di Yangon.

Nonostante il segnale incoraggiante e la riapertura di queste attività, MSF resta estremamente preoccupata per la sorte di decine di migliaia di persone vulnerabili nello stato del Rakhine che stanno affrontando una crisi umanitaria e sanitaria.

Le cliniche di MSF Olanda nel Rakhine sono chiuse dal 27 febbraio, a seguito di una comunicazione verbale da parte delle autorità dello stato del Rakhine che chiedeva la sospensione delle nostre attività. Prima della sospensione, MSF portava avanti una serie di attività in nove località del Rakhine, curando chiunque non avesse accesso alle cure mediche necessarie.

Tutti i servizi di MSF sono forniti esclusivamente in base ai bisogni medici, indipendentemente da razza, religione o fattori di altro tipo.

MSF spera di continuare il dialogo con il Governo dell’Unione per garantire che i servizi salvavita essenziali continuino ad arrivare alle persone che ne hanno bisogno.

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