Nel febbraio del 1945 erano appena nate le Acli, quando dettero vita ad un loro patronato con riferimento ad una legge del 1917, che affidava agli istituti di patronato e di assistenza il compito di tutelare i lavoratori. (http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=8657:23-febbraio-1945-nasce-il-patronato-acli&Itemid=778#.UxBGsIW3uaM)

Simone Cittadini

Il Patronato fu la prima forma con cui le Acli si resero visibili sul territorio e tra la gente fu, in adempimento dei commi c, d dello statuto provvisorio:
  • c) promuovere la partecipazione dei soci alle attività previdenziali, cooperativistiche e ricreative e l’assistenza dei lavoratori nel campo dell’emigrazione;
  • d) curare la partecipazione attiva alla vita del sindacato.

Nel 1944, in realtà, esisteva un solo patronato, l’Inca, della Cgil unitaria, erede del Patronato nazionale unico del periodo fascista (sciolto con la caduta di Mussolini nel luglio del 1943).

L’iniziativa fu di Giulio Pastore che preparò lo statuto del Patronato Acli inoltrando, il 23 febbraio 1945, al Ministero dell’Industria, Commercio e Lavoro la richiesta del suo riconoscimento.

Il Patronato si presenta come entità operativa promossa dalle Acli con il compito di:
  • garantire l’assistenza sociale ai lavoratori nel contenzioso previdenziale di ogni genere e in tutti i rapporti con la pubblica amministrazione (art.1)

Come ebbe modo di specificare lo stesso Giulio Pastore, divenuto il primo presidente del Patronato:
  • “L’assistenza sociale e i servizi giuridici, che costituiscono l’essenza della funzione di un patronato, pongono il lavoratore nello stato di piena capacità giuridica di salvaguardare le proprie conquiste sociali e di svolgere azioni amministrative e giudiziarie per ottenere quanto gli è dovuto in base a legge o contratto. Senza di ciò egli non esce da uno stato di inferiorità.” (dalla relazione di Giulio Pastore al Comitato Direttivo del 3 novembre 1945)

Era un vero e proprio atto di coraggio, se si pensa che all’inizio del 1945, mancavano i mezzi per affrontare l’ingente onere di tale servizio.

La prima sede fu una stanza nella stessa sede delle Acli, in via Aracoeli, 3. Gli uomini che sostennero inizialmente il peso dell’impianto furono Giulio Pastore e Virginio Savoini. Questi ebbero la soddisfazione di vedere rapidamente l’espansione del seme gettato.

L’organizzazione fu modellata intorno al Segretariato del Popolo “punto di partenza e fulcro principale dell’azione assistenziale…” definito “organo delle Acli” (dalla circolare n. 2/1946 del Patronato).

Il riconoscimento giuridico degli istituti di patronato avvenne il 29 luglio 1947 (D.Legislativo n.804). Al tempo esistevano già 91 Patronati provinciali e 4.247 Segretariati del popolo. Inoltre essi erano massicciamente presenti all’estero per l’assistenza ai lavoratori italiani emigrati in Francia, Belgio, Germania, Svizzera e, con un segretariato del popolo, anche in Argentina.

Per reperire notizie sulle origini del Patronato è possibile consultare l’Archivio Storico delle Acli Nazionali.

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