Successo della campagna Oxfam “Scopri il Marchio”. In dodici mesi la campagna “Scopri il Marchio” ha avuto il sostegno di centinaia di migliaia di persone e, secondo l’Ong, «Ha spinto 9 dei 10 colossi del cibo a migliorare le loro politiche sociali e ambientali. Ma la strada verso la giustizia alimentare è ancora lunga».

Un anno fa, nel quadro della Campagna Coltiva – il cibo, la vita, il pianeta, Oxfam presentò il rapporto di ricerca “Scopri il marchio” che analizzava le politiche sociali e ambientali delle 10 più grandi aziende del settore alimentare per quanto riguarda diritti dei lavoratori, attenzione alle questioni di genere, gestione della terra e dell’acqua, politiche di contrasto al cambiamento climatico, trasparenza adottata nella propria attività. In dodici mesi, ora l’associazione sottolinea che «Alcune tra queste hanno fatto progressi significativi, impegnandosi a migliorare la condizione delle lavoratrici, rispettare il diritto alla terra, ridurre le emissioni di CO2. Oggi, con la sola eccezione di General Mills che precipita al decimo ed ultimo posto in classifica, tutte le grandi sorelle del cibo hanno reagito alle richieste poste da Oxfam e da centinaia di migliaia di consumatori che si sono attivati in tutto il mondo».

Ad oggi le migliori performance sono quelle di Nestlè, Coca-Cola e Unilever che «hanno dimostrato più capacità di scalare la classifica, migliorando rispettivamente del 10% del 13% e del 14% le loro posizioni iniziali». La Kelloggs, ottava, e l’Associated British Food nona hanno migliorato del 6% e dell’8% le loro posizioni. A metà classifica ci sono Danone e ars, seste, Mondelez e PepsiCo, quarte, che hanno migliorato solo di poco le loro posizioni e che per Oxfam «Dovrebbero certamente fare di più».

Nel 2013, Scopri il Marchio si è concentrata su due temi chiave: il rispetto dei diritti delle donne impiegate nella filiera produttiva e il rispetto dei diritti sulla terra dei contadini e Oxfam evidenzia che «Lo scorso marzo, i giganti del cioccolato Mars, Mondelez e Nestlè hanno risposto alla richiesta di porre fine alla disuguaglianza di cui sono vittime le donne che coltivano il cacao nei Paesi da cui le tre si riforniscono (Nigeria, Costa d’Avorio, Indonesia e Brasile). Tutte e tre le aziende hanno preso impegni seri e specifici. A ottobre 2013, la campagna si è incentrata su Coca-Cola, PepsiCo e ABF, i più grandi produttori e acquirenti di zucchero al mondo, e ha chiesto loro di dichiarare una politica di tolleranza zero al land grabbing lungo le proprie filiere di produzione. Coca-Cola ha risposto positivamente, ABF si è impegnata ad adottare politiche che seriamente affrontino il problema, mentre stiamo aspettando ancora impegni concreti da parte di PepsiCo».

Secondo Elisa Bacciotti, direttrice Campagne di Oxfam Italia, «La maggior parte delle 10 grandi sorelle del cibo si sta muovendo nella giusta direzione perché un numero impressionante di consumatori, e gli investitori che controllano migliaia di miliardi del mercato chiede loro di andare oltre il consueto modo di operare. Durante il primo anno di vita della campagna Scopri il marchio abbiamo imparato che le aziende sono davvero interessate a rispondere in modo veloce ed efficace, se sono i consumatori a chiedere loro di farlo. Alcune aziende si sono dimostrate più ricettive, altre devono mostrare più coraggio. Ma il cambiamento è in atto: una storia vecchissima fatta di terra e lavoro comprati a poco prezzo per produrre cibo a costi sociali e ambientali indicibili sta per finire. Scopri il Marchio sta cambiando le cose».

6 delle grandi multinazionali del cibo hanno adottato nuove politiche che «Implicano il principio del Consenso libero, preventivo e informato in base al quale le comunità devono essere consultate e devono dare il loro consenso prima che la terra su cui vivono venga venduta». 7 compagnie Big Food hanno firmato i Principi Onu di Empowerment delle donne, «Attraverso cui l’azienda si impegna seriamente ad affrontare le questioni di genere e disuguaglianza». Le 3 multinazionali del cacao Mars, Mondelez e Nestlè, a maggio presenteranno un dettagliato piano d’azione che descriverà come intendono affrontare la disuguaglianza di genere lungo la loro filiera di produzione. 8 companies hanno già migliorato le politiche sul clima, rendendo pubbliche le loro emissioni e i rischi legati ai cambiamenti climatici.

La Bacciotti conclude: «Queste novità nelle politiche sono un necessario primo passo verso l’adozione di pratiche che aiuteranno a sconfiggere fame, povertà e danni ambientali subiti dalle comunità locali lungo le filiere di produzione del settore alimentare. Ad esempio, grazie alle nuove politiche sui diritti fondiari adottate da alcune delle più grandi aziende mondiali, molte comunità in Cambogia e Brasile hanno potuto rivendicare il giusto compenso per aver perso 10 anni fa la terra su cui vivevano e iniziare a risolvere una volta per tutte dispute vecchie di anni. L’impatto della campagna Scopri il Marchio va oltre al comportamento delle singole multinazionali o dei consumatori. Lungo le filiere agricole e produttive le imprese e gli intermediari agricoli stanno già iniziando a migliorare le loro pratiche per mantenere i loro accordi commerciali con le 10 Sorelle del cibo, che adesso vogliono di più. La pressione dei consumatori di tutto il mondo, la loro informazione e il loro attivismo sta davvero cambiando le cose, per questo è importante che sempre più persone facciano sentire la propria voce».

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