Expo 2015 è una grande occasione per unire la creatività umana nella lotta alla fame nel mondo. Presidente della Caritas internationalis dal 2007, salesiano, dalla scorsa estate nominato dal Papa alla guida dell’organismo di Cardinali che dovrà formulare proposte per la riforma della struttura economica e finanziaria vaticana, il cosiddetto 'G8', l’arcivescovo di Tegucigalpa Oscar Andres Rodriguez Maradiaga ieri a Milano ha annunciato l’adesione della Caritas per la prima voltaall’Esposizione universale. (
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Il presidente di Caritas internationalis: non possiamo accettare che ci siano 842 milioni di persone nel mondo prive del necessario per vivere. Inaccettabili gli sprechi di cibo. Il vescovo Merisi (Caritas italiana): riflettere sul tema della sovranità alimentare.
Paolo Lambruschi
Eminenza, perché la rete Caritas, che rappresenta164 paesi, ha aderito ?
Perché vogliamo che non sia solo un avvenimento commerciale, ma – visto che il titolo si richiama al cibo per nutrire il pianeta – deve avere un contenuto profondo. Caritas internationalis con Caritas italiana e quella ambrosiana vogliono ribadire che l’ingiustizia cresce e i poveri hanno sempre meno e i ricchi sempre più. Vogliamo che questa edizione sia ricordata come quella che ha unito l’umanità controla fame.
Come farete a sensibilizzare i partecipanti?
Con una campagna mondiale iniziata lo scorso 10 dicembre, quando nell’udienza generale il Papa ha fatto ripetere tre volte alla gente lo slogan 'una sola famiglia umana, cibo per tutti'. Ogni paese deve prendere coscienza del fatto che questo scandalo non può continuare. Dobbiamo tutti prenderci le nostre responsabilità cambiando atteggiamenti e stili di vita quotidiani e vivere la solidarietà. L’alimentazione è un diritto umano fondamentale sancito quasi 50 anni fa. Vorremmo discutere con i governi, con le organizzazioni interessate, degli ostacoli che prevengono o ritardano la sua attuazione.
La Caritas sarà la coscienza critica di Expo?
Non ho questa pretesa, ma in quanto organo preposto alla difesa della dignità umana, non può accettare che 842 milioni di persone in tutto il mon-do stiano soffrendo la fame. La povertà non è fatta di numeri, ma di volti ed esseri umani in un mondo che tende all’indifferenza. Pensate al rumore terribile che sente un genitore quando di notte o di giorno i bambini piangono perché hanno fame e non può farci niente. La mancanza di cibo fa parte di un circolo vizioso che va stroncato alla radice.
Ma cosa può fare ciascuno di noi?
Cominciamo dagli sprechi alimentari domestici. L’osservatorio dell’Università di Bologna affermache gli italiani buttano 8,7 miliardi di euro, mezzo punto di Pil. In una grande città degli Usa si sprecano addirittura 30 tonnellate di cibo al giorno solo nei ristoranti. Questo deve farci riflettere. Non sarebbe un bell’atto di solidarietà se durante la Quaresima mangiassimo con parsimonia e coscientemente il cibo a nostra disposizione? L’austerità è anche una virtù cristiana, rinunciamo al cibo in più e condividiamolo con chi non ne ha.
La Terra potrebbe sfamare 10 miliardi di persone. Cosa direte a chi sostiene che siamo troppi?
Ci sono parecchi fattori da considerare. Quando cominciò la nuova rivoluzione industriale con la globalizzazione, che ha molti bemolle nella partitura e non è la parola magica che si pensava 15 anni fa, si è abbandonata l’agricoltura in molti paesi perché la si ritiene lavoro da schiavi. Occorre rilanciarla, non si può battere la fame senza aumentare la produzione alimentare.
Lei guida il gruppo ristretto che il Papa ha nominato per riformare il governo centrale e le istituzionieconomiche e finanziarie della Chiesa. Comeprocede il lavoro?
Bene, ma le riforme della Curia hanno sempre richiesto molto tempo. Viviamo nell’era dell’immediato e molti vorrebbero delle risposte. Si stanno esaminando le posizioni sui dicasteri, seguiranno quelle sui consigli. Abbiano pazienza.
E il riassetto della struttura economico -finanziaria?
È stato l’argomento della nostra ultima riunione. Le commissioni hanno presentato rapporti approfonditi e seri, tocca al Santo Padre dire cosa si farà.
Le piacerebbe ancora trasformare lo Ior in una banca etica?
L’idea non piaceva solo a me, molti hanno inviato suggerimenti.Vediamo.
Il Papa verrà all’Expo?
Non ne ho parlato con lui, sarebbe una benedizione e un’opportunità meravigliosa per rinforzare gli sforzi per combattere la fame.