L’accordo per il cessate il fuoco in Sud Sudan, raggiunto nel gennaio scorso,
sembra stia definitivamente fallendo. Nello Stato dell'Upper Nile sono in corso
gravi scontri. Ribelli fedeli all’ex-vicepresidente Riek Machar hanno attaccato
la Capitale Malakal. L'impegno di AMREF in soccorso dei feriti
continua.
Nonostante gli aspri combattimenti che ancora si registrano in molte zone del
Sud Sudan, nello Stato del West Equatoria, dove risiedono i due importanti
progetti di formazione di AMREF, la situazione rimane stabile. Il National
Health Training Institute di Maridi ha riaperto il 10 febbraio e sono ancora
in corso le iscrizioni di nuovi studenti per i corsi di Assistente Sanitario,
Salute pubblica e Ostetricia (Clinical Medicine and Public Health and Registered
Midwifes). Sempre a Maridi, anche la scuola secondaria femminile ha riaperto il
10 febbraio. George Bhoka, Direttore di AMREF per il Sud Sudan e responsabile
del monitoraggio e valutazione dei progetti, ha visitato di recente le due
scuole e confermato la regolare ripresa delle attività.
Intanto i sette leader del Sudan People’s Liberation Movement, che sin
dal 29 gennaio, giorno del loro rilascio, sono rimasti in Kenya, venerdì notte
sono arrivati ad Addis Abeba per prendere parte al secondo giro di negoziati di
pace con il governo. In Sud Sudan, vari importanti partiti politici
dell’opposizione sono favorevoli alla formazione di un’amministrazione ad
interim di coalizione, perché la situazione della sicurezza nel Paese continua a
deteriorarsi verso il peggio.
Le ONG presenti nelle aree di Rom e Paloich (Stato dell'Upper Nile)
registrano nuove piccole enclave di sfollati e la migrazione verso nord di molte
persone. Continua anche la registrazione delle attività degli sfollati a Malakal
e nelle Twic e Awerial County. A Bor, Stato di Jonglei, acqua, salute e
strutture sanitarie inadeguate continuano a essere i problemi più urgenti.
Servizi chirurgici per pazienti con traumi e complicazioni ostetriche
rappresentano bisogni impellenti negli Stati di Jonglei, Unity e Upper Nile,
così come la fornitura di servizi essenziali per la salute e di presidi medici
resta un grave problema in aree chiave, a causa di difficoltà legate all’accesso
a questi siti e alla sicurezza. Il continuo sfollamento di persone causato dalle
violenze in corso, ha portato a un aumento di casi di morbillo e di morti. Nei
campi degli sfollati, all’inizio di febbraio 2014 risultavano registrati 522
casi di sospetto morbillo e 77 morti.
Il sostegno di AMREF all'emergenza continua: dopo gli interventi di equipe
mediche specialistiche negli ospedali di Juba e Wau, un nuovo cargo dei Flying
Doctors giungerà domani nella Capitale, portando attrezzature, medicinali e una
nuova equipe medica.