Sono Barcellona, Dublino, Amburgo, Lilla, Praga e Torino le sei città europee dove la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione vengono maggiormente promosse. A rivelarlo uno studio commissionato dalla Dg Giustizia dalla Commissione europea sull’impatto della libera circolazione in Europa. (http://www.euractiv.it/it/news/sociale/8633-cittadini-torino-tra-le-citta-ue-dell-integrazione.html)

Viola De Sando

Lo studio è stato commissionato dalla Dg Giustizia per valutare l’applicazione della direttiva 2004/38/CE che tutela la libertà di movimento dei cittadini europei negli Stati membri.

Nel periodo 2004-2011 secondo l’indagine è aumentato il flusso di giovani e di cittadini in età lavorativa che si sono trasferiti in un altro Stato membro alla ricerca di un’occupazione. Questo flusso di nuova forza lavoro ha contribuito ad arginare i problemi connessi all’invecchiamento demografico, sostenendo l’economia locale delle singole città.

Lo studio porta alla luce alcune tendenze legate all’arrivo di nuovi cittadini europei: generalmente i nuovi arrivati accettano lavori poco qualificati, considerati poco attraenti dai lavoratori locali. Allo stesso tempo i cittadini ‘in mobilità’ contribuiscono alla crescita dell’imprenditoria locale, aprendo nuove attività, oppure favoriscono la crescita di settori economici specifici.

I nuovi arrivati, rivela l’indagine, incontrano anche diverse difficoltà, come disparità salariali o diseguaglianze nell’accesso alle opportunità abitative e di integrazione scolastica dei figli rispetto ai cittadini nazionali.

Queste difficoltà sono legate alla mancanza di politiche d’integrazione efficaci, in grado di favorire la cosiddetta "welcome culture" in Europa. Barcellona, Dublino, Amburgo, Lilla, Praga e Torino si sono distinte in Europa per aver adottato approcci innovativi a sostegno della cultura dell’accoglienza, tanto da meritare il titolo di ‘best practice’ europee.

A Torino, per esempio, la Camera di Commercio ha lanciato nel 2007 il progetto ‘Fare Impresa -Istruzioni per i nuovi cittadini’ per aiutare i cittadini ‘in mobilità’ ad avviare la propria attività imprenditoriale. Nel 2012, invece, per facilitare il riconoscimento dei titoli di studio la città ha realizzato il progetto 'Extra Titoli in Barriera', rivolto soprattutto a cittadini bulgari e romeni.

Dublino si è distinta per aver promosso nel 2012 una campagna di sensibilizzazione sul diritto al voto dei cittadini stranieri durante le elezioni municipali. Lilla, invece, nel 2011 ha realizzato una guida per i nuovi arrivati, in inglese e francese, contenente informazioni utili per i percorsi di integrazione nella città. Nello stesso anno Barcellona ha organizzato un corso di lingua spagnola per cittadini stranieri, mentre nel 2012 Praga ha avviato un progetto a sostegno dei lavoratori migranti, affinché potessero ricevere consulenze specifiche sui rispettivi diritti nel paese. Amburgo, infine, nel 2013 ha iniziato un progetto per la valutazione delle politiche di inclusione e di integrazione, adottando per la prima volta una serie di indicatori innovativi.

Links: Studio - "Evaluation of the impact of the free movement of EU citizens at local level
An inventory of best practices"

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